L’appello di un comune irpino per farsi comprare dagli investitori cinesi; il dibattito sul possibile arrivo del jihad in Cina: ne abbiamo parlato con il professor Gunaratna della Nanyang University di Singapore; la reazione cinese alla strage del Pulse di Orlando; l’incontro tra Obama e il Dalai Lama visto dalla Cina; e infine alcune note dal Festival del cinema di Shanghai nella nostra rubrica culturale Wenchan ban. Buona lettura e buon weekend.
Lunedì 13 giugno – Comune campano ai cinesi: «Comprateci!» di Alessandra Colarizi
S. Sossio Baronia, cittadina dell’Irpinia, si appella al portafoglio dei cinesi per raddrizzare il bilancio comunale. D’altra parte se i cinesi sono disposti a sborsare miliardi di euro per mettere le mani sui club calcistici italiani, perché non farlo per mantenere in vita gli oltre 3500 comuni in procinto di diventare ghost town?! Quella del sindaco di S. Sossio Baronia è una burla, ma l’idea non è del tutto strampalata.
Martedì 14 giugno – Il Jihad arriva in Cina? Intervista al professor Gunaratna di Alessandra Colarizi
Negli ultimi tre quattro anni la Cina ha dovuto far fronte ad un’ondata di radicalizzazione con epicentro nella regione autonoma islamica dello Xinjiang. Nel mirino delle autorità la minoranza musulmana e turcofona degli uiguri che dal XIX secolo sfida il governo cinese rivendicando la propria appartenenza alla grande famiglia del Turkestan, la regione storica compresa tra Asia Centrale e Xinjiang. Se nel corso del secolo scorso non sono mancate spinte secessioniste e sollevazioni locali, da qualche tempo la situazione sembra risentire più marcatamente dell’influsso del terrorismo globale. Difficile poter continuare a considerare quella dello Xinjiang una questione puramente etnica. Pechino punta il dito contro l’East Turkestan Islamic Movement (ETIM), un’organizzazione della quale molti ormai mettono in dubbio l’esistenza.
Mercoledì 15 giugno – La comunità Lgbtq cinese si fa sentire dopo Orlando di Simone Pieranni
Un gesto straordinario e a suo modo storico. 190 associazioni cinesi che si battono per i diritti della comunità Lgbtq hanno espresso solidarietà alle vittime della strage di Orlando negli Stati uniti, nella quale sono state uccise 50 persone. Lo hanno fatto attraverso una lettera pubblicata sul quotidiano ufficiale in inglese del partito comunista, il Global Times.
Giovedì 16 giugno – Dejavu: Obama incontra il Dalai Lama, Pechino protesta di Alessandra Colarizi
Nella giornata di mercoledì, Barack Obama e il Dalai Lama si sono incontrati privatamente alla Casa Bianca, quarta visita ufficiale del leader spirituale tibetano in esilio dal 1959 e considerato da Pechino un separatista. Il meeting si è tenuto alle 10:15 ora locale nella Map Room, una location meno prestigiosa rispetto allo Studio Ovale dove il presidente americano è solito accogliere gli alti dignitari stranieri. Tradotto dal diplomatichese: Obama riconosce la statura morale di Tenzin Gyatso, ma ne disconosce uno status politico, al quale d’altra parte il vecchio monaco ha rinunciato formalmente nel 2011, passando la patata bollente nelle mani di un leader «eletto democraticamente». E non è un mistero che il governo cinese stia puntando una fiche su un progressivo indebolimento del movimento tibetano, una volta che Sua Santità sarà passato a miglior vita.
Venerdì 17 giugno – Wenchan ban – Appunti dal Festival di Shanghai di Edoardo Gagliardi
Film che probabilmente non arriveranno mai nelle sale in rassegna a Shanghai, dove ci si chiede se il box-office cinese supererà quello Usa. Dare una risposta induce a sottolineare i problemi strutturali del cinema e dell’«industria culturale»: non ci si concede tempo per aspettare che i talenti sboccino. Dal nostro inviato a Shanghai, Edoardo Gagliardi.