In Cina e Asia – Avvocati cinesi sotto attacco

In by Gabriele Battaglia

 I titoli della rassegna di oggi:

– Avvocati cinesi sotto attacco
– Per viaggiare dallo Xinjiang servono campioni di Dna
– Pyongyang ha ripreso a produrre plutonio
– Reporter della Bbc condannato in Myanmar
– Tre miliardi per ripulire New Delhi
Avvocati cinesi sotto attacco

Ai microfoni della Bbc l’avvocato Wu Liangshu ha ammesso di essere scosso. In passato aveva sentito delle violenze contro i legali, ma mai avrebbe pensato di essere lui la vittima. La foto di Wu con i vestiti strappati davanti al tribunale distrettuale di Qingxi ha riportato l’attenzione sulle vessazioni e le minacce subite dagli avvocati in Cina.

Tempo fa il tema fu al centro di un rapporto di Amnesty International che denunciava le storture del sistema legale della Repubblica popolare. Il caso di Wu ha sollevato un acceso dibattito perché ad assalirlo all’interno del tribunale stesso sono stati tre agenti, davanti agli occhi di due giudici, semplicemente per aver chiesto un cellulare, venendo per questo accusato di voler registrare illegalmente l’udienza. Un’indagine preliminare sul caso ha comunque convenuto sull’uso di «metodi coercitivi» da parte della polizia.

Per viaggiare dallo Xinjiang servono campioni di Dna

Impronte digitali, registrazioni vocali, addirittura campioni di Dna. La Cina stringe i controlli per poter viaggiare verso altre province cinese dallo Xijiang, regione occidentale turcofona e musulmana, epicentro di violenze e del risentimento per le politiche portate avanti dal governo centrale. Le nuove regole sono state decise in concomitanza con l’inizio del mese sacro per l’islam del Ramadan.

Negli ultimi anni la regione è stata teatro di attentati e scontri tra la polizia e presunti militanti islamisti, che hanno fatto centinaia di morti. Le associazioni per i diritti civili denunciano tuttavia l’uso che Pechino fa delle lotta contro il terrorismo per giustificare il pugno di ferro contro la minoranza uigura. Il giro di vite è rappresentato dalle decisioni a Yili, località al confine con il Kazakistan, che dal primo giugno richiederà ulteriori garanzie per chi vuole viaggiare a Hong Kong, Macao, Taiwan

Pyongyang ha ripreso a produrre plutonio

Il regime nordcoreano ha ripreso la produzione di plutonio per il proprio programma di armamento nucleare. La denuncia arriva dall’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea), che, in base a informazioni raccolte con immagini satellitari, ha rilevato la ripresa dell’attività nella centrale di Yongbyon, riaperta a settembre del 2015. Il portavoce dell’Aiea ha rilevato che ci sono segnali di ripresa del processo di rielaborazione.

Lo scorso gennaio la Corea del Nord ha effettuato il suo quarto test nucleare, contravvenendo alle risoluzioni Onu. Un quinto esperimento sarebbe in fase di preparazione e pare fosse in procinto di essere eseguito già ai primi di maggio. Intanto c’è ancora incertezza su quale sia realmente il potenziale atomico del regime e di quante bombe sia in possesso.

Reporter della Bbc condannato in Myanmar

Un giornalista del servizio birmano della Bbc è stato condannato a tre mesi di lavori forzati con l’accusa di aver assalito un poliziotto mentre seguiva una manifestazione studentesca.

Naoy Myo Lin si sarebbe scontrato con l’agente quando quest’ultimo scaravento a terra un uomo che guidava una moto. L’episodio è avvenuto durante la manifestazione a Yangon dello scorso marzo contro la nuova legge sull’istruzione che i critici temono possa restringere la libertà accademica. Una protesta repressa con violenza dalla polizia.

Tre miliardi per ripulire New Delhi

L’India stanzierà tre miliardi di dollari per la gestione del traffico nella capitale e per cercare in questo modo di abbattere l’inquinamento. New Delhi è una delle città più inquinate al mondo. I livelli di Pm 2.5 nell’aria sono 13 volte superiori ai limiti ritenuti pericoloso per la salute. Nella capitale circolano circa 9 milioni di veicoli. Il comitato governativo istituito dal governo del premier Narendra Modi ha presentato una serie di misure per affrontare il problema.

Secondo le ricerche del comitato il 60 per cento degli spostamenti copre meno di 4 chilometri. Il piano prevede quindi lo sviluppo del trasporto pubblico e di quello non a motore, che si vuole portare all’80 per centro.