L’ultimo film di Jia Zhangke in questi giorni nelle sale, è una carrellata su passato, presente e futuro della Cina. Si parte dal 1999, inizio del decennio dorato e anno del ritorno di Macao alla Repubblica popolare, per proiettare il paese nel 2025. Al di là delle montagne ruota attorno alle vicende di tre amici: Tao, Lianzi e Zhang. Per certi aspetti ricorda lo schema di Brothers, il romanzo di Yu Hua con due fratelli, uno più grezzo, ma capace di fare i soldi, l’altro più sensibile, ma destinato a una fine amara.
Alcuni filoni della narrazione sono lasciati appesi e senza conclusione. Il film ha però il merito di affrontare alcuni nodi centrali degli ultimi 15 anni in Cina.
Ci sono le storie dei minatori. C’è la possibilità di arricchimento anche facile per chi ha iniziativa. C’è la campagna anticorruzione lanciata da Xi Jinping e ci sono le abitudini della nuova classe media cinese.