In Cina e Asia – Barack Obama andrà a Hiroshima

In by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna di oggi:

– Obama primo presidente americano a visitare Hiroshima
– In Bangladesh giustiziato capo del partito islamista Jamaat-e-Islami
– Cina: 29enne muore in custodia della polizia. L’opinione pubblica si indigna.
– Da somministratori di aborti a «babysitter». I funzionari della commissione per la pianificazione delle nascite si riadattano alla «politica dei due figli»
– Pechino trasferisce oltre 2 milioni di poveri nella Cina urbana
– Dopo il successo di Capitan America i Russo ci riprovano con Capitan Cina
– I rischi economici della Nuova Via della Seta
– Filippine: primo transgender nella Camera dei RappresentantiObama primo presidente americano a visitare Hiroshima

Barack Obama sarà il primo presidente Usa a visitare Hiroshima, la città devastata dall’attacco nucleare del 1945. La visita dovrebbe avvenire il 27 maggio, all’indomani del G7 di Ise-Shima (Giappone) con l’intento di «sottolineare l’impegno a perseguire la pace e la sicurezza del mondo senza armi nucleari»’. 

Il premier nipponico Shinzo Abe ha annunciato che accompagnerà personalmente Obama a Hiroshima per ricordare le vittime della strage. «Visitare una città colpita da una bomba è una decisione importante», ha risposto Abe evitando di smentire o ammettere l’ipotesi di un possibile mea culpa da parte del presidente statunitense. Ad aprile era stato il segretario di stato John Kerry a recarsi nella città per rendere omaggio al Memoriale della Pace. 

In Bangladesh giustiziato capo del partito islamista Jamaat-e-Islami

Il Bangladesh ha giustiziato Motiur Rahman Nizami, leader del partito islamista Jamaat-e-Islami, per genocidio e altri crimini commessi all’epoca della guerra di indipendenza dal Pakistan del 1971. Nizami – che è stato impiccato nel carcere centrale di Dhaka poco dopo la mezzanotte – aveva ricoperto le posizioni di ministro e legislatore durante il governo di Khaleda Ziaoggi leader dell’opposizioneSono cinque i politici della fazione avversaria ad essere stati messi a morte dal 2013 a oggi in quella che viene letta da più parti come una vendetta politica. 

L’esecuzione di Nizami è arrivata in un momento di particolare tensione per il paese. Negli ultimi tempi decine di blogger, cooperanti stranieri, accademici e minoranze religiose sono stati assassinati in un revival islamista dietro il quale il governo di Dhaka vede la mano dell’opposizione.

Cina: 29enne muore in custodia della polizia. L’opinione pubblica si indigna.

Una morte sospetta riaccende i riflettori sull’utilizzo della tortura da parte della polizia cinese. Lei Yang, 29 anni, era stato trattenuto sabato sera con l’accusa di aver adescato una prostituta in un centro massaggi. Secondo alcuni testimoni, Lei era arrivato in ospedale alle 22:00 in stato di incoscienza, con sangue alla bocca e mani legate. Nella versione rilasciata dalla polizia le contusioni sarebbero state provocate da una colluttazione seguita al tentativo di fuga dell’arrestato, mentre la morte sarebbe da imputare ad un malore improvviso.

Nonostante le cause del decesso siano ancora da accertare, la storia di Lei ha già infiammato l’opinione pubblica. Casi di tortura e abuso di potere da parte delle forze dell’ordine continuano a spuntare di tanto in tanto sulla stampa nazionale, nonostante le buone intenzioni annunciate – quantomeno sulla carta – dalla leadership cinese nell’ambito della riforma giudiziaria lanciata nell’ottobre 2014. 

Da somministratori di aborti a «babysitter». I funzionari della commissione per la pianificazione delle nascite si riadattano alla «politica dei due figli»

Gli odiati funzionari della commissione per la pianificazione delle nascite un tempo incaricati di far rispettare la politica del figlio unico – somministrando aborti e multe ai trasgressori – hanno un nuovo lavoro: un programma pilota lanciato congiuntamente dalla Shaanxi Normal University e della Stanford University prevede un reimpiego dei vecchi dipendenti nei nuovi panni di educatori. Circa una settantina di funzionari sono stati assegnati alle aree più impoverite del paese per insegnare a genitori e nonni come stimolare le menti dei bambini attraverso la lettura, il canto e altre attività ricreative. Il piano è pensato sopratutto per i «left-behind children», i bambini lasciati alla cura dei nonni da quei genitori costretti a lasciare il villaggio per cercare lavoro nelle grandi città. 

Pechino trasferisce oltre 2 milioni di poveri nella Cina urbana

Più di 2 milioni di poveri verranno trasferiti dalle aree più arretrate della Cina verso i centri meglio attrezzati quanto a servizi sociali e strutture di assistenza. Prima tranche di un programma di delocalizzazione che entro il 2020 dovrebbe arrivare a coinvolgere 10mila persone in stato di indigenza. Qualcuno verrà mandato nelle zone di sviluppo economico e nei parchi industriali e ad almeno una persona per famiglia verrà offerto un servizio di formazione professionale.

Nel nuovo piano quinquennale Pechino si è posto l’obiettivo di sollevare 70 milioni di persone dallo stato di povertà entro il 2020, mentre a marzo il premier Li Keqiang aveva reso noto un aumento del 43 per cento nel budget stanziato per i progetto mirati a migliorare le condizioni di vita dei più disagiati. I poveri rappresentano ancora il 5 per cento del totale della popolazione cinese. 

Dopo il successo di Capitan America i Russo ci riprovano con Capitan Cina

I Russo Brothers, la coppia di creativi dietro all’ultimo blockbuster della saga di Captain America, si sono gemellati alla società di produzione pechinese FangJin Visual Media Culture Communication Company per girare un nuovo film di supereroi cinesi che i media locali hanno ribattezzato Captain China, ma che tradotto più letteralmente suona come Il risveglio dell’eroe. Lunedì, nel corso della cerimonia d’inizio della collaborazione, Joe Russo ha dichiarato che la pellicola sfrutterà le conoscenze di Hollywood ma che la trama sarà tipicamente cinese. I lavori di produzione dovrebbero cominciare il prossimo autunno con un budget di 53 milioni di dollari.

L’annuncio è arrivato mentre Russo si trovava in Cina per presentare Captain America: Civil War, il sequel di Captain America: The Winter Soldier. Se si includono le anteprime, venerdì Civil War aveva già incassato 97 milioni di dollari in Cina, diventando così il secondo film – dietro Fast and Furious 7 – a incassare di più nei primi tre giorni di proiezioni. 

I rischi economici della Nuova Via della Seta

Il progetto One Belt One Road potrebbe costare a Pechino ingenti perdite. Secondo quanto riferito in privato da alcuni funzionari cinesi, i rischi derivanti da un ritardo dei ritorni economici, dall’instabilità dei paesi ospitanti e dalle difficoltà di realizzazione di alcuni progetti infrastrutturali potrebbero essere all’origine di perdite pari all’80 per cento di quanto investito in Pakistan, del 50 per cento in Myanmar e del 30 per cento in Asia Centrale.

Nonostante le fosche previsioni, gli istituti di credito cinesi stanno progressivamente coinvolgendo nella Nuova Via della Seta investitori e finanziatori internazionali del settore privato; fondi internazionali pensionistici, compagnie di assicurazione, fondi sovrani, fondi di private equity e molto altro.

Filippine: primo transgender nella Camera dei Rappresentanti

Svolta storica alle elezioni filippine con l’ingresso del primo politico transgender nella Camera dei Rappresentanti, la camera bassa del congresso che assieme al senato forma il ramo legislativo del governo delle Filippine. Con il 99 per cento dei seggi scrutinati, Geraldine Roman, candidata del partito liberale, si è aggiudicata il 62 per cento dei voti nel distretto congressuale di Bataan.

Si tratta di un risultato inaspettato per il paese ultracattolico dove spesso la comunità Lgbt è oggetto di scherno da parte di politici e personaggi pubblici. Proprio all’inizio dell’anno il campione di box – nonché candidato al senato – Manny Pacquiao era stato costretto a chiedere pubblicamente scusa dopo aver dichiarato che i gay «sono peggio degli animali».