Rassegna settimanale dei media cinesi

In by Gabriele Battaglia

Come ogni sabato, ecco la nostra rassegna dei migliori articoli della settimana cinese. Il business del vino di tigre, liquore tonificante che piace alla classe media. Poi, sulle tracce di Ahmad e Ali nel loro viaggio che li ha portati fuori dallo Yemen attraverso l’Asia e infine a Pechino. Lo studente morto per cancro dopo aver cercato cure alternative su Baidu. Cosa cambierà con la nuova legge sulle Ong straniere in Cina. E infine le smentite di Xi Jinping su una presunta lotta di potere interna al Pcc. Buon weekend da China Files.

Lunedì 2 maggio – Cresce il business cinese del vino di tigre di Alessandra Colarizi 

Con oltre 1800 felini, il parco Xiongsen di Guilin vanta la popolazione in cattività più numerosa al mondo, ma è una copertura. Nelle poco battute campagne del Guangxi, una fabbrica fa «buon uso» delle loro carcasse: le ossa vengono messe in grandi otri e lasciate a macerare nel vino di riso per otto anni. Quel che ne esce fuori è un liquore tonificante che molto piace alla classe media. Secondo il Guardian, sono grossomodo 200 le strutture di questo tipo presenti nel Paese.

Martedì 3 maggio – Due yemeniti in fuga di Gabriele Battaglia
Da Al Bayda a Pechino, passando per mezza Asia e sognando i Caraibi. Storia on the road di Ahmad e Ali, profughi diversi, migranti in contromano. Due commercianti yemeniti scappano dal Paese in guerra e bucano le frontiere mettendo mano al portafoglio. Ma non trovano comunque pace.

Mercoledì 4 maggio – Baidu e il caso dello studente morto per cancro di Gabriele Battaglia 
Wei Zexi, 21 anni, è morto dopo avere comprato una cura alternativa per il cancro trovata nei risultati del più noto motore di ricerca cinese. Ora il governo di Pechino lancia un’inchiesta in grande stile, perché il caso tocca molti nervi scoperti della Cina: si va dall’inadeguatezza del sistema sanitario al controllo del cyberspazio.

Giovedì 5 maggio – Cosa cambierà in Cina con la nuova legge sulle Ong di Gabriele Battaglia 
La nuova legge cinese sulle Ong straniere varata il 28 aprile e che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2017 è messa inequivocabilmente dalla stampa occidentale alla voce «repressione». La normativa – la cui prima stesura circolava da circa un anno suscitando parecchia preoccupazione – impone a circa settemila Ong straniere operanti in Cina – comprese quelle di Hong Kong, Taiwan e Macao – sostanzialmente due cose: primo, di trovarsi un partner locale per poter continuare il proprio lavoro; secondo, di aprire le proprie porte agli apparati di sicurezza ogni volta che questi lo riterranno necessario. In ultima istanza, chi giudicherà la loro possibilità di operare in Cina saranno le autorità di Pubblica Sicurezza.

Venerdì 6 maggio – Xi Jinping: «Nessuna lotta di potere in stile House of Cards» di Simone Pieranni

Martedì il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Partito comunista cinese, ha pubblicato un discorso del presidente Xi Jinping nel quale vengono messe in guardia «le trame e le cricche» all’interno del Partito. Un attacco duro da parte del leader nei confronti dei funzionari che perseguono gli interessi personali e minano l’autorità del Partito. Secondo gli esperti si tratta di un messaggio per placare eventuali scontri interni.