La nuova legge sulle organizzazioni non governative: che cosa prevede e quali conseguenze avrà sul lavoro delle Ong in Cina. La nostra rassegna delle notizie del giorno: in primo piano i pattugliamenti congiunti tra polizia cinese e italiani e i dubbi dei giornali cinesi. Il nostro video ci porta nel mondo della pubblicità per l’arruolamento nell’esercito cinese. E infine come i giovani giapponesi vedono il matrimonio. Un "punto" sulla nostra giornata.
Cosa cambierà in Cina con la nuova legge sulle Ong di Gabriele Battaglia
La nuova legge cinese sulle Ong straniere varata il 28 aprile e che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2017 è messa inequivocabilmente dalla stampa occidentale alla voce «repressione». La normativa – la cui prima stesura circolava da circa un anno suscitando parecchia preoccupazione – impone a circa settemila Ong straniere operanti in Cina – comprese quelle di Hong Kong, Taiwan e Macao – sostanzialmente due cose: primo, di trovarsi un partner locale per poter continuare il proprio lavoro; secondo, di aprire le proprie porte agli apparati di sicurezza ogni volta che questi lo riterranno necessario. In ultima istanza, chi giudicherà la loro possibilità di operare in Cina saranno le autorità di Pubblica Sicurezza.
In Cina e Asia – Pattugliamenti congiunti Italia-Cina: funzioneranno? di Redazione
I titoli della nostra rassegna di oggi:
– Pattugliamenti polizia congiunti Italia-Cina: lo scetticismo del Global Times
– La Cina si «oppone fortemente» ai «cosiddetti esperti» ONU
– L’Università del presidente Xi tra le top 20 del mondo secondo Times Higher Education
– 27 milioni di processi: il sistema giudiziario indiano è bloccato
– Abe in Germania: paesi G7 spendano di più
Il video – Battle Declaration di Redazione
Scandito dai ritmi dell’hip hop, l’Esercito popolare di liberazione ha lanciato la nuova campagna di reclutamento indirizzata alle generazioni dei giovani cinesi. Come già nei mesi scorsi, fu il caso della presentazione del nuovo piano quinquennale, il governo usa la musica per rendere più appetibili i contenuti della propaganda.
Matrimonio, i giovani giapponesi vogliono certezze di Yoshifumi Yanagisawa
I giovani che hanno più senso di stabilità sono coloro che hanno una visione del matrimonio come «risparmio energetico». Anche se sembra anacronistico, loro ripongono fiducia nell’omiai, il colloquio formale a scopo matrimoniale organizzato dalle famiglie di due potenziali sposi. Ecco cosa c’è dietro frasi come «i miei genitori sono il mio modello» e «l’amore significa insicurezza».