L’aumento dei suicidi tra gli studenti cinesi che non riescono a ripagare i debiti universitari. La nostra rassegna quotidiana delle notizie da Cina e Asia con in primo piano le nuove e più severe regole sulle ong in Cina. Come predire il futuro in Cina: dalle ossa animali agli schermi degli smartphone. Il caso Mitsubishi in Giappone, con i dati sulle emissioni di 600mila automobili truccati.
Dragonomics – Studenti indebitati di Gabriele Battaglia
Il suicidio di un ragazzo che aveva preso soldi in prestito per scommettere sulle partite di calcio accende i riflettori sul problema del credito online a cui accedono universitari e giovani in genere. Sono simili ai loro analoghi statunitensi, ma in Cina accumulano debiti non solo per pagarsi gli studi.
In Cina e Asia – Nuove regole più rigide per le ong in Cina di Redazione
I titoli della rassegna di oggi:
– Pechino verso una nuova legge per le ong
– Fuga di capitali dal mercato cinese, ma meglio del 2015
– Attivista lgbt e giornalista ucciso da gruppo islamista in Bangladesh
– India concede e poi cancella visto a leader uighuro, con lo zampino di Pechino
– Le politiche abitative indiane non aiuteranno i senzatetto, dice l’Onu
Predire il futuro in Cina: dalle scapole animali agli schermi rotti degli smartphone di Viola Massenzio
La divinazione in Cina ha poco a che fare con il soprannaturale. È un processo quasi analitico, basato sul libro divinatorio per eccellenza, l’Yijing (in Occidente conosciuto come I Ching, il libro dei mutamenti), un metodo che si ripete immutato in circostanze e con medium diversi a seconda delle ere. Ricalcando l’analisi delle fratture dei carapaci delle tartarughe, il proprietario di un negozio di riparazioni di piccoli elettrodomestici da due anni offre un servizio di divinazione al passo coi tempi: calcolando le traiettorie del futuro in base alle fratture degli schermi di smartphone rotti.
Mitsubishi, dati emissioni truccati su 600mila auto di Marco Zappa
A pochi mesi dallo scandalo sulle emissioni truccate di Volkswagen, Mitsubishi, uno dei più importanti produttori giapponesi di auto, ammette di aver modificato «arbitrariamente» i dati sui consumi di carburante di oltre 600mila vetture.