Russia e Cina tornano a parlarsi. Questa volta all’ordine del giorno c’è la cooperazione energetica. La scorsa settimana il vice premier Zhang Gaoli ha incontrato il Ceo di Gazprom Alexei Miller a Pechino, promettendo di migliorare la cooperazione energetica tra la Cina e la Russia. «La cooperazione energetica è di importanza strategica e di lungo periodo nelle relazioni bilaterali» hanno detto i due. Un sintomo di quella che più volte da parte cinese è stata definita una «vicinanza», più che un’alleanza.Pechino e Mosca da tempo hanno avuto posizioni comuni su molti argomenti internazionali, benché la Cina abbia teso a sottolineare una sua distanza (come nel caso dell’Ucraina). A Pechino si parla spesso di una relazione privilegiata con la Russia, senza definirla alleata.
Lo stesso vale per Mosca, che ha saputo avvicinare Pechino quando ne ha avuto bisogno – in un periodo di isolamento diplomatico ed economico a seguito dei fatti ucraini – sapendo chiudere un accordo per il gas che fu però considerato da molti come vantaggioso soprattutto per Pechino.
Nel recente incontro «energetico»si è parlato della costruzione del gasdotto sino-russo e del progetto Yamal di gas naturale liquefatto (GNL), invitando entrambe le parti a mantenere lo slancio dei progetti, aggiungendo che «le discussioni dovrebbero iniziare a nuove collaborazioni e modelli di cooperazione».
Miller ha affermato che «le due parti dovrebbero ampliare la cooperazione in materia di integrazione della catena della produzione, le attrezzature per la lavorazione di petrolio e gas, i servizi di trattamento, la costruzione del progetto e le vendite di petrolio», aggiungendo che «la Russia attribuisce grande importanza alla cooperazione energetica con la Cina e che la costruzione del gasdotto sulla rotta dell’est era stato sostenuto, come previsto».
Vedremo se questa rinnovata vicinanza economico-energetica consentirà a Russia e Cina di ritrovarsi anche in ambiti internazionali. Ultimamente, ad esempio, in Cina è stato osservato con sospetto anche una sorta di supporto da parte di Mosca a Pyongyang, proprio quando le relazioni tra Cina e Corea del Nord sembrano essere al minimo storico.
Come ha scritto l’analista Fu Ying su Foreign Affair, «la Cina non ha alcun interesse in un’alleanza formale con la Russia, né a formare un blocco anti-occidentale di qualsiasi tipo. Piuttosto, Pechino spera che Cina e la Russia possono mantenere la loro relazione in modo tale da fornire un ambiente sicuro per i due grandi vicini affinché possano raggiungere i loro obiettivi di sviluppo e per sostenere l’un l’altro attraverso una cooperazione reciprocamente vantaggiosa, offrendo un modello su come gestire le loro differenze e collaborare in modi da rafforzare il sistema internazionale».
[Scritto per Eastonline]