La lettera di alcuni dissidenti al presidente Xi Jinping. Mario Monti in Cina invita l’occidente a imparare da Pechino. Xi Jinping e il giornalismo di stato in Cina. E infine i libri patriottici giapponesi che suscitano proteste anche in Giappone. Tutti i link del nostro punto quotidiano.
Compagno presidente è ora di dimettersi di Alessandra Colarizi
«Chiediamo per il bene del Partito, per la salvezza a lungo termine della Nazione, per il tuo bene e per quello della tua famiglia, di dimetterti da ogni incarico statale e di Partito. Di lasciare nelle mani del popolo cinese e del Partito la scelta di un’altra persona capace che possa guidarci attivamente verso il futuro». Firmato: «I membri fedeli del Partito».
In Cina e Asia – Mario Monti: «L’Occidente deve imparare da Pechino» di Redazione
I titoli della rassegna di oggi:
– Mario Monti: «L’Occidente deve imparare da Pechino»
– L’economia cinese vicina al «rebound», dice think tank di Pechino
– Giro di arresti nel caso della lettera che chiedeva le dimissioni di Xi Jinping
– Lo studio accademico sul rischio assassinio di Kim Jong-un
– Tokyo accende un radar nel Mar cinese orientale e sfida Pechino
– L’attentato di Lahore spinge il premier pakistano ad intensificare la guerra contro il terrorismo
La forza di Xi Jinping e il giornalismo di stato in Cina di Simone Pieranni
La lettera che chiede le dimissioni del presidente cinese (nonché segretario del Partito comunista) Xi Jinping e le sue conseguenze immediate, gli arresti e le detenzioni di persone ritenute coinvolte se non nella sua stesura, quanto meno nella sua diffusione, indicano una difficoltà della leadership di Pechino a rendere omogeneo tutto il Partito, di fronte alla figura di un numero uno che si è via via rivelato accentratore anche più dei suoi predecessori.
Libri patriottici, protestano anche i giapponesi di Marco Zappa
Come era prevedibile, la revisione di circa venti testi scolastici di storia, geografia e società, da parte del governo giapponese ha fatto arrabbiare Cina e Corea del Sud. Ma neanche in Giappone l’hanno presa bene. Da sud a nord dell’arcipelago si sono sollevate proteste contro i nuovi libri di testo che semplificano la storia moderna e contemporanea del paese arcipelago.