I titoli della rassegna asiatica di oggi:
– Militari cinesi ai manifestanti di Hong Kong: «Non siate stupidi!»
– Gli stranieri non potranno pubblicare contenuti online in Cina
– In difesa di Hua Guofeng, il «delfino» di Mao
– Uber, rosso da un miliardo l’anno in Cina
– I nuovi slogan governativi per il congresso dei KimMilitari cinesi ai manifestanti di Hong Kong: «Non siate stupidi!»
I militari cinesi avvisano i localisti e gli oppositori a Hong Kong. In un commento agli scontri di capodanno nel quartiere di Mong Kong, il sito China National Defence News, spin off del Quotidiano dell’esercito di liberazione, i militari puntano il dito contro gruppo radicali di separatisti, esortandoli a non fare azioni «stupide». Si tratta della terza ondata di reazioni cinesi dopo i disordini della scorsa settimana ad Hong Kong e segue quella ufficiale del ministero del esteri e quella dell’ufficio di collegamento con Hong Kong. I militari se la prendono anche con la stampa occidentale e col modo con cui ha raccontato quanto accaduto.
Gli stranieri non potranno pubblicare contenuti online in Cina
La creatività online nella Repubblica popolare cinese dovrà essere 100 per cento made in China. Un nuovo regolamento varato dal ministero della Tecnologia e in vigore dal mese prossimo vieta infatti la pubblicazione di contenuti online alle aziende partecipate da stranieri. Un duro colpo non soltanto per la stampa (molti giornali e agenzie sono di fatto oscurati nella Repubblica popolare), ma anche per le aziende di videogiochi che puntano sul mercato cinese. E anche chi pubblicherà dovrà attenersi a uno stretto codice, che vieta di mettere in rete materiale considerato pericoloso per la morale; oppure segreto di stato, o che possa minacciare la sicurezza nazionale. Tutti ambiti sempre molto vaghi secondo i canoni di Pechino.
In difesa di Hua Guofeng, il «delfino» di Mao
Almeno un migliaio di persone si è riunito davanti al luogo di sepoltura del defunto leader comunista Hua Guofeng per protestate contro la decisione di demolire una statua in suo onore. Hua fu successore di Mao, poi messo da parte da Deng Xiaoping. La vicenda ricorda da vicino le polemiche per la costruzione di un’enorme statua dorato per celebrare Mao, poi distrutta. Nonostante sia stata una figura di transizione, Hua goda ancora di un diffuso rispetto, soprattutto nella sua provincia di nascita.
Uber, rosso da un miliardo l’anno in Cina
Sebbene sia il principale mercato per Uber, la Cina costa all’azienda un miliardo l’anno. L’applicazione per il noleggio di taxi soffre infatti il dominio dei concorrenti locali, su tutti Didi Kuaidi (sostenuto da Alibaba e Tencent). A oggi Uber è presente in 40 città, ma l’obiettivo è arrivare a 100 entro la fine dell’anno.
I nuovi slogan governativi per il congresso dei Kim
Kim Jong Un esorta i nordcoreani a lavorare e produrre di più. In vista del congresso del Partito dei lavoratori in agenda a maggio (il primo in 36 anni), il regime ha diffuso un lungo elenco di slogan per celebrare l’appuntamento e motivare la popolazione. Molti rimandano alla situazione economica, non senza accenni ironici, come l’esortazione a diventare una nazione produttrice di funghi. Altri suonano come una minaccia: c’è la promessa di nuovi lanci di satelliti e si chiede ai nordcoreani di tirare fuori lo spirito dimostrato con l’ultimo test nucleare. Più in generale è costante il richiamo alla fedeltà al leader, che intanto dovrà vedersela con le nuove sanzioni imposte da Obama.