Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

I metalmeccanici europei, insieme agli imprenditori, contro l’acciaio cinese e lo status di economia di mercato per il Paese di mezzo. La rassegna delle notizie di oggi con in primo piano proprio le proteste a Bruxelles. E poi la vicenda di Kaesong, dove sempre di più è scontro tra le due Coree.

Dragonomics – Operai e industriali Ue contro la Cina di Gabriele Battaglia

I metalmeccanici europei marciano a braccetto con i propri padroni contro l’acciaio cinese e la concessione dello status di «economia di mercato» a Pechino. Eppure l’eccesso di offerta fa male su entrambi i lati di Eurasia, solo che non si sa come uscirne, per lo meno in tempi ragionevolmente brevi.

In Cina e Asia – Proteste anti dumping cinese a Bruxelles di Redazione 

I titoli della rassegna asiatica di oggi:
– Cina ed Europa ai ferri corti: operai e padroni in marcia contro il dumping cinese
– Pechino: «A Hong Kong separatisti violenti»
– Linee guida per i «bambini lasciati indietro» cinesi
– La Cina non entrerà in nessuna coalizione anti-Isis
– Il parco industriale intercoreano di Kaesong diventerà una base militare nordcoreana?
– Governo indiano contro le proteste studentesche

Coree a muso duro sul polo industriale di Kaesong di Simone Pieranni

Nuove tensioni tra le due Coree: Pyongyang ha specificato che la chiusura da parte di Seul delle attività industriali nell’area di Kaesong, ultimo significativo simbolo di cooperazione con la Corea del Sud, è una «pericolosa dichiarazione di guerra». La Corea del Sud aveva annunciato il suo piano di chiudere la fabbrica gestita congiuntamente con la Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) a causa del recente test nucleare e il lancio di un missile a lungo raggio da parte di Pyongyang.

L’arma a doppio taglio del parco industriale di Kaesong di Andrea Pira

In risposta all’ultimo test missilistico nordcoreano, il governo di Seul ha deciso la chiusura del parco industriale congiunto di Kaesong. Protestano le pmi del Sud che operano nell’area. La misura infatti potrebbe rivelarsi un danno non soltanto per il regime dei Kim.