Cosa sta succedendo all’economia cinese? Il punto di vista (piuttosto rassicurante) dei media di stato. La rassegna asiatica con in primo piano la crescita indiana che supera quella cinese. I dilemmi di Aung San Suu Kyi sul prossimo presidente del Myanmar. E infine, la conclusione dell’embargo indiano sul Nepal.
Cosa dice la Cina dell’economia cinese di Simone Pieranni
Uno dei problemi a comprendere davvero quanto sta accadendo all’economia cinese, data ultimamente in difficoltà, è anche la difficoltà di ottenere dati considerati veritieri. E riguardo le condizioni economiche del paese, i media di stato offrono ritratti piuttosto rassicuranti, non senza alcuni giudizi politici importanti, per comprendere quanto sta covando sotto la pesante trasformazione del paese.
In Cina e Asia – L’India cresce più della Cina (?) di Redazione
I titoli della rassegna asiatica di oggi:
– Nel 2015 l’India è cresciuta più della Cina, sulla carta
– La Cina avverte: il sistema missilistico sudcoreano (più Usa) contro Pyongyang fa più male che bene
– Scontri tra cittadini e polizia ad Hong Kong per piano di sfollamento delle bancarelle illegali
– L’India contro Free Basics by Facebook: vince la «net neutrality»
– Presidenza del Myanmar: Aung San Suu Kyi in trattative per modificare la clausola che la esclude dalla corsa
Presidenza e realpolitik: i dilemmi della Signora di Paolo Tosatti
Non serve scomodare Churchill per capire che, nonostante la vittoria schiacciante riportata dalla Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi nelle consultazioni politiche dell’8 novembre, le prossime elezioni del presidente del Myanmar restano un indovinello avvolto da un mistero all’interno di un enigma. Uno dei più famosi aforismi dell’insigne statista britannico può però aiutare a ricordare che spesso i problemi della vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta, ma non meno ardui. Parole che rendono alla perfezione la difficoltà del puzzle politico che la coraggiosa leader birmana e il suo partito si trovano a dover comporre all’indomani di un trionfo atteso da 25 anni e ora divenuto realtà.
L’«embargo indiano» contro il Nepal è finito di Matteo Miavaldi
Da oltre cinque mesi il Nepal sta vivendo una situazione descritta dagli osservatori internazionali come «emergenza umanitaria». Il blocco quasi totale dei posti di confine con l’India in virtù di una dura protesta della comunità madhesi contro il governo di Kathmandu – che ritiene di non essere adeguatamente rappresentata secondo le direttive della nuova Costituzione – ha significato un rincaro esponenziale sui beni di consumo primario e una crisi energetica probabilmente inedita nella storia recente dello stato himalayano. Alcuni mesi fa avevamo dato conto dell’emergenza qui e qui; oggi ci sono notizie parzialmente positive: il traffico di merci sta ricominciando e una soluzione potrebbe essere dietro l’angolo.