In Cina e Asia – Taiwan al voto, non solo su Pechino

In by Gabriele Battaglia

Domani taiwanesi al voto per le elezioni presidenziali: favorita Tsai Ing-wen, attualmente all’opposizione, che strizza l’occhio alle forze autonomiste anti-Pechino. Nella Cina continentale presto il certificato di residenza – hukou – sarà dato anche ai 13 milioni di figli nati fuori dalla vecchia legge del figlio unico. La polizia indonesiana indaga sulla matrice islamica dell’attentato di ieri e c’è un sospettato speciale: Bahrun Naim, un «foreign fighter» indonesiano che aveva aderito, in Siria, all’offensiva del Califfato. Un assaggio della nostra rassegna del mattino.Taiwan al voto, non soltanto sulla Cina

Sabato 16 gennaio 18 milioni di taiwanesi andranno ai seggi per le elezioni presidenziali. Favorita per la vittoria dell’isola è la candidata del Partito democratico progressista, ora all’opposizione, Tsai Ing-wen, che potrebbe diventare la prima donna a guidare l’ex Formosa. Il suo partito strizza l’occhio alle forze autonomiste, l’eventuale vittoria è pertanto vista come un test sui rapporti con la Cina (e di sponda con gli Usa).

Pechino continua a considerare l’isola una provincia ribelle, nonostante sia uno Sato di fatto indipendente dal 1949. Negli otto anni di presidenza del nazionalista Ma Ying-jeou le due sponde dello stretto di Taiwan si sono però riavvicinate. Più delle questioni identitarie e di sovranità, comunque importanti, peserà l’economia, che stenta nonostante i rapporti con Pechino.

Quell’1 per cento delle famiglie cinesi con in mano un terzo della ricchezza

Appena l’1 per cento delle famiglie cinesi ha in mano circa un terzo della ricchezza del Paese, mentre il 25 per cento più povero della popolazione, complessivamente ne detiene soltanto l’1 per cento. I dati emergono dal Wellbeing Development Report of China. Il duro lavoro non è più considerato un viatico al successo e all’accesso al college. Al contrario si ritiene che arrivare da una famiglia già agiata aiuti.

Hukou per tutti in Cina

Anche ai nati fuori dai limiti imposti dalla legge sul figlio unico sarà concesso il certificato di residenza e con esso l’accesso al welfare a lungo negato. Il Consiglio di Stato, l’esecutivo cinese, ha emanato una direttiva ai governi locali affinché promuovano misure per registrare i cittadini oggi esclusi dal cosiddetto hukou.

Si calcola che siano 13 milioni i cinesi di fatto «irregolari» nel loro stesso Paese e che pertanto non possono accedere all’assistenza sanitaria di base, all’istruzione, né aprire un conto in banca.


Cattivi maestri a Giacarta

Si chiama Bahrun Naim, già proprietario di un internet café nella piccola città di Solo. Per le autorità Indonesiane è una delle menti degli attacchi coordinati che ieri hanno fatto almeno 7 morti nella capitale Giacarta. Gli assalti, secondo l’agenzia di intelligence privata Site, sono stati rivendicati da un gruppo che si dice legato all’Isis.

Arrestato nel 2011 per possesso illegale d’armi, Naim ha già scontato tre anni di prigione. Lo scorso anno si sarebbe unito alle forze del Califfato in Siria, come qualche altro centinaio di «foreign fighter» indonesiani. La polizia avrebbe intercettato un messaggio dello scorso novembre, con il quale esortava ad attacchi nell’arcipelago. Da allora l’ipotesi di un attentato, come quello avvenuto appunto ieri, si erano fatte più concrete.

Le Olimpiadi a Tokyo grazie alle sponsorizzazioni giapponesi all’atletica internazionale

Sull’assegnazione a Tokyo dei Giochi Olimpici del 2020 potrebbero aver influito le laute sponsorizzazioni alla Federazione internazionale di atletica. Si parla di diversi milioni, come emerge da un rapporto dell’agenzia mondiale antidoping. Fondi che avrebbero influenzato la decisione del capo della Iaaf, Lamine Diack, a favore della candidatura nipponica. La notizia emerge da un rapporto pubblicato in seguito alle indagini sulla diffusione di doping e corruzione nei programmi della federazione atletica russa.

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