La misteriosa scomparsa dei librai ad Hong Kong mette in moto la fantasia – paranoide? – di un mondo distopico da cui gli abitanti della città si vogliono affrancare. Ma la Cina è fin troppo vicina, e ad Hong Kong ci si sente schiacciati. Un Paese, Due Sistemi è sancito dalla Costituzione, ma la vicenda dei librai scomparsi mette ombra su questo principio.
Un video, apparso su Youtube il 9 Gennaio 2016, evidenzia le paure e le richieste di professori, avvocati, giuristi e partecipanti alla vita politica e sociale della città. Durante la manifestazione svoltasi il 10 Gennaio, molti dei cartelli dei manifestanti si chiedevano la validità o meno di questo principio. «Oggi sono loro [ad essere scomparsi], domani io o tu»
In rete si trova questa poesia intitolata The Bookseller, scritta da Tammy Ho Lai-Ming, co-editor di Cha: An Asian Literary Journal e professore associato alla Hong Kong Baptist University .
There is a small city like all cities
in which booksellers seldom make the news.
Then one day this all changes when five
go missing, one by one.
People care a little, not too much,
about the first four: after all, they vanished
elsewhere. So long as the fire
does not burn too near, it’s all right.
Then the fifth, who once said:
‘I am not worried. I have avoided
the mainland for years,’
fails to come home to his wife.
The citizens know for sure
that something is not right.
The disappearances breed fear,
anger, even rumours of whores.
Some remove books banned
across the border or close their doors.
Others, trepidatious yet defiant,
continue to sell, print, write.