Tensione tra Pechino e Washington sulle isole Spratly. Mark Zuckerberg ha parlato all’Università Tsinghua di Pechino. Un accademico dello Zhejiang invita la Cina a tornare alla poliandria visto lo squilibrio di genere. Marchi di lusso di qualità scadente in Cina. Ai Weiwei contro Lego. Chhota Rajan, boss di un clan malavitoso di Delhi è stato arrestato a Bali. Verso la privatizzazione delle poste giapponesi. CINA – La provocazione Usa nel Mar cinese meridionale
Un funzionario statunitense che ha parlato in condizioni di anonimato al SCMP ha confermato che la Casa Bianca avrebbe approvato lo spostamento della nave da guerra Lassen a 22 chilometri dall’arcipelago delle Isole Spratly. Da Pechino, il ministero degli esteri risponde attraverso il suo portavoce: “se venisse confermato, invitiamo gli Usa a ripensarci. Non bisogna creare problemi senza motivo”. Qui, a sole 200 miglia dalle Filippine, la Cina sta costruendo quella che gli analisti hanno già rinominato “la grande muraglia di sabbia”. Una maniera per difendere e rivendicare una parte di oceano su cui ha già messo la bandierina.
CINA – Le strategie per l’entrata di Facebook
“I giovani imprenditori devono concentrarsi sulla mission più che sui guadagni”, sono le parole del discorso di 20 minuti che il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha tenuto interamente in cinese presso la prestigiosa Università Tsinghua di Pechino. Facebook è bloccato in Cina dal 2009, ma Zuckerberg con grande capacità di marketing sta cercando un varco nel grande Firewall cinese da anni. Si tratta di un mercato da oltre 660 milioni di utenti. In crescita. Strategie e punti messi a segno.
CINA – Torniamo alla poliandria
Xie Zuoshi, il professore di economia dell’Università dello Zhejiang che ha scatenato un polverone con la sua proposta per far fronte alla sproporzione di genere che la Cina si troverà ad affrontare nei prossimi anni difende le sue rivoluzionarie proposte. E insiste: anche legalizzare il matrimonio tra uomini potrebbe essere un’idea. Quelle pagine del suo blog sono state cancellate, ma le sue proposte continuano a girare in rete scatenando opposte reazioni. Nel 2020 la Cina dovrà far fronte a 30 milioni di scapoli, frutto di trent’anni si politica del figlio unico interpretata da una mentalità ancora fortemente tradizionale e contadina. La Cina inoltre non è nuova a società matriarcali e alla poliandria. Secondo il professore, da un punto di vista economico, la sua proposta non fa una piega.
CINA – Marchi di lusso per prodotti scadenti
Armani, Hugo Boss, Sacchi, Kate Spade e Ecco sono finiti nelle maglie delle autorità per il controllo dei prodotti della regione dello Zhejiang. Secondo quanto riportato dal gruppo editoriale Thepaper.cn il 30 per cento dei prodotti messi in vendita in Cina con questi marchi è fatto con materiali scadenti. L’ufficio per l’industria e il commercio dello Zhejiang ha ordinato il ritiro di questi prodotti dalle vendite e ha minacciato un’azione legale. Intanto ha invitato i consumatori frodati a farsi avanti per essere rimborsati.
CINA – Ai Weiwei vs Lego
Alla fine l’artista più discusso della Cina chiede aiuto al suo popolo: donatemi i vostri Lego. L’azienda di giocattoli danese ha infatti negato ad Ai Weiwei una fornitura di Lego per la sua prossima opera d’arte. Ai Weiwei ha insinuato che il rifiuto fosse una mossa per convincere le autorità in vista dell’apertura di un Legoland a Shanghai nel 2017. L’azienda ha risposto che da sempre è contro l’uso politico dei mattoncini di plastica. Il web si è scatenato, e Ai Weiwei ha dichiarato che la sua prossima opera sarà in difesa della libertà di parola e dell’arte politica.
INDIA – Il boss hindu di Mumbai Chhota Rajan arrestato a Bali
La polizia indonesiana, grazie a indicazione dei colleghi australiani, ha arrestato Chhota Rajan, boss hindu di una delle sigle più importanti della malavita di Mumbai, latitante da 20 anni.
Rajan, una volta braccio destro del Boss per eccellenza della mafia indiana – Dawood Ibrahim, musulmano – aveva rotto i rapporti con D in seguito ai Mumbai Blasting del 1993, una serie di esplosioni organizzate da esponenti dell’estremismo musulmano in collaborazione con la gang di Dawood. Mostrandosi come un boss "patriottico", Rajan dall’esilio – che ha toccato Emirati Arabi, Australia, Thailandia e Indonesia – ha continuato a gestire le attività criminali del suo gruppo, dando la caccia al "nemico di stato" Dagwood Ibrahim. Ricercato dal 1995 per una sfilza di reati – omicidio, detenzione illegale di armi, contrabbando, tentato omicidio, tra le altre – Rajan è ora nelle mani della polizia indonesiana e non è ancora chiaro se verrà garantita l’estradizione in India.
GIAPPONE – Anche Japan Post privatizza
Non c’è soltanto Poste italiane. Se il collocamento a Piazza Affari del gruppo guidato da Francesco Caio è considerato il più importante dell’anno in Europa, a livello globale la palma del campione spetta a Japan Post con un record di 11 miliardi di dollari . Un progetto di famiglia, si può dire, coltivato nella prima metà del secolo già dal nonno dell’attuale primo ministro Shinzo Abe, quando era ministro delle Telecomunicazione. Le due aziende sono simili, ma le operazioni si differenziano. I giapponesi hanno spacchettato l’offerta pubblica iniziale in tre: holding, business bancario e assicurativo, mettendo sul mercato circa il 10%.
[Foto credit: bbc.com]