Rapporti con l’Iran, tensioni nel mar cinese meridionale, caccia alle aziende improduttive che sopravvivono solo grazie ai legami politici e l’ambizioso progetto di arrivare a 110 centrali nucleari attive entro 15 anni. Tutto questo nella nostra rassegna di notizie dalla Cina e dall’Asia.CINA – Pechino più vicina a Teheran, anche militarmente
La Cina vuole approfondire i legami militari con l’Iran. Lo dice l’ammiraglio Sun Jianguo, dopo un incontro con il ministro della Difesa iraniano a Teheran. Lo scopo della visita della delegazione cinese è quello di “promuovere ulteriormente l’amicizia, approfondire la cooperazione e scambiare con l’Iran opinioni sui legami militari bilaterali e sulle questioni di interesse reciproco”, ha detto Sun. La Cina è già partner commerciale privilegiato dell’Iran, di cui è il massimo importatore di petrolio. Ha lavorato parecchio dietro le quinte per l’accordo sul nucleare iraniano ma, a differenza della Russia, ha sempre tenuto un basso profilo sui conflitti mediorientali, predicando pace e stabilità. Ciò nonostante, navi da guerra cinesi hanno già fatto scalo nel porto iraniano di Bandar Abbas l’anno scorso.
CINA – Tensioni nel mar cinese meridionale: Pechino parla con l’Asean
Mentre il clima si surriscalda in attesa che la US Navy faccia la sua provocatoria sfilata nel Mar Cinese Meridionale, la Cina cerca di recuperare con i vicini sul piano dell’immagine ospitando questa settimana due forum internazionali sulla sicurezza. Il primo è un incontro con i dieci ministri della Difesa dell’Asean, il secondo è il Xiangshan Forum, in cui analisti e leader militari di tutto il mondo affronteranno i temi della sicurezza nell’Asia-Pacifico, le questioni marittime e le politiche anti-terrorismo. Intanto, Washington dichiara che l’invio di navi da guerra vicino alle isole artificiali costruite dai cinesi non intende essere una provocazione, mentre il Giappone si unisce a India e Usa in esercitazioni militari nell’Oceano Indiano.
CINA – Caccia alle aziende "zombie"
Politici ed economisti cinesi sono preoccupati per le aziende “zombie”, cioè quelle inefficienti e improduttive che sono però tenute artificialmente in vita per ragioni di opportunità politica. Per sostenere la crescita e ridurre i rischi che gravano sull’economia, la Cina accelererà la chiusura di tali società e migliorerà la forza competitiva delle sue imprese, ha detto Liu He, vicepresidente della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme e direttore del Gruppo centrale per gli affari economici e finanziari, le due principali agenzie che pianificano l’economia e le riforme. Se accadrà, il giro di vite anti-zombie sconquasserà le posizioni di rendita che si annidano nelle grandi imprese di Stato, andando incontro alle esigenze del nuovo piano quinquennale, che sarà votato alla qualità.
CINA – 110 centrali nucleari entro il 2030
La Cina costruirà dalle sei alle otto centrali nucleari all’anno per i prossimi cinque anni, in modo da avere sul proprio suolo 110 impianti produttori di energia atomica entro il 2030. È questo il piano che, secondo gli analisti, soddisferà l’urgente bisogno di energia pulita. Nel frattempo, Pechino intende aggiungere nuovi obiettivi di protezione ambientale – oltre a quelli già stabiliti sulla riduzione delle emissioni – nel prossimo piano quinquennale 2016-2020.
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