In Cina e Asia – Governatore del Fujian indagato per corruzione

In by Gabriele Battaglia

Primo governatore di regione a cadere nelle maglie dell’anticorruzione: è Su Shulin del Fujian. Gli avvocati cinesi chiedono l’abolizione dell’Ordine. Entro il 2020 il governo cinese intende introdurre un sistema di verifica della sincerità online dei propri cittadini. Giappone e nucleare: che ne sarà del plutonio prodotto nel paese arcipelago? Il governo conservatore sudcoreano verso la pubblicazione di un libro unico di storia per le scuole. CINA – La tigre del nord alla sbarra. La commissione disciplinare colpisce ancora. In alto

È il primo governatore di una regione a cadere nelle maglie dell’anticorruzione. Su Shulin, a capo della regione orientale del Fujian, è sotto indagine per “violazioni disciplinari”. Come Zhou Yongkang, l’ex capo delle forze di polizia condannato all’ergastolo lo scorso giugno, e Jiang Jiemin è stato un dirigente di uno dei colossi di stato dell’energia: la Cnpc. A luglio era stato incriminato anche Ling Jihua, braccio destro dell’ex presidente della Repubblica popolare. Sono in molti a vedere nella caccia alle tigri della Commissione disciplinare – uno strumento interno al Partito la cui attività è avvolta da totale segretezza che agisce attraverso lo shuanggui ovvero una sorta di misura di detenzione extralegale senza limiti temporali né procedura stabilita – una strategia per indebolire l’area di influenza degli ex presidenti Hu Jintao e Jiang Zemin.

CINA – Non vogliamo più l’ordine. L’ultimo grido degli avvocati in Cina

La lettera verrà presentata alla fine della settimana all’Assemblea nazionale del popolo firmata da 50 avvocati. La registrazione forzata all’Associazione di tutti gli avvocati cinesi, infatti, violerebbe l’articolo 35 della Costituzione della Repubblica popolare che stabilisce la libertà di associazione per i cittadini cinesi. In un giro di vita senza precedenti, a luglio sono stati fermati e presi in custodia quasi 300 tra avvocati e collaboratori che si occupavano principalmente dei diritti umani. Sebbene la maggior parte di loro sia stata rilasciata a distanza di pochi mesi alcuni sono ancora sotto arresto.

CINA – Come ti valuto un cittadino

Sembrerebbe che entro il 2020 il governo cinese voglia introdurre un sistema che misuri la “sincerità” online dei propri cittadini simile a quello usato per valutare la credibilità degli utenti che comprano e utilizzano le piattaforme di commercio e microcredito dei grandi colossi internet Alibaba e Tencent. Le linee guida, ancora fumose e dense di retorica propagandistica, sono contenute nel documento di pianificazione del Consiglio di Stato. Intanto, con la scusa della sicurezza informatica, il governo sta spingendo sempre di più per la registrazione dei nomi reali dei sui 668 milioni di internauti. Probabilmente una bozza di quella che verrà chiamata "carta di identità online" verrà presentata alla prossima Assemblea nazionale del popolo per prevenire “il disturbo dell’ordine sociale e i rischi per l’interesse pubblico”

GIAPPONE – Potenza nucleare?

Da anni ormai l’Occidente è preoccupato dalla ‘minaccia nucleare’ nordcoreana. Eppure la vera potenza nucleare in nordest asiatico ha un volto diverso e più amichevole di quello di Kim Jong Un. Il Giappone si prepara a riattivare una centrale nucleare, quella di Rokkasho, nel Nord dell’arcipelago, in grado di riciclare combustibile nucleare e produrre plutonio utilizzabile in testate atomiche. Il Giappone ha già accumulato 11 tonnellate di combutibile riprocessabile su suolo nazionale e 36 tra Gran Bretagna e Francia. Questo nonostante la formale rinuncia del Giappone, insieme alla guerra, alla proliferazione nucleare. Il plutonio prodotto a Rokkasho dovrebbe tecnicamente essere riutilizzato a scopi civili, ma il riavvio della centrale potrebbe far scattare l’allarme a Pechino e Seul, già preoccupate per le nuove leggi di sicurezza di Tokyo che aumentano le capacità di intervento all’estero dei militari giapponesi.

COREA DEL SUD – Un libro di storia di Stato

La maggioranza conservatrice al governo in Corea del Sud preme per la pubblicazione di un libro di storia unico e di Stato per le scuole secondarie. La decisione finale è attesa la prossima settimana, quando si saprà se un unico testo sostituirà quelli attualmente pubblicati da otto diverse case editrici. Ovvie le proteste. Tra l’opposizione c’è chi parla di un ritorno agli anni dello Stato autoritario sotto il regime degli anni Sessanta e Settanta. Altri ritengono che si stiano gettando le basi per un ulteriore rafforzamento delle convinzioni conservatrici nel Paese. 

[Foto credit: scmp.com]