In Cina e Asia – Li Ka-shing porta i soldi via dalla Cina

In by Gabriele Battaglia

Li Ka-shing, l’uomo più ricco d’Asia, trasferisce i suoi asset da Shanghai alle Cayman e attira su di sé le critiche dei media cinesi. Quaranta morti per un attacco a una miniera in Xinjiang. Lobbisti poco felici degli accordi bilaterali tra Washington e Pechino. La questione di Okinawa davanti alla commissione Onu per i diritti umani di Ginevra. Minaccia di morte a un giornalista da parte di un gruppo di estremisti hindu. Il nuovo premier australiano Malcolm Turnbull promette sostegno agli Usa e critica la Cina sulle operazioni nel Mar cinese meridionale. Proseguono a gonfie vele le riforme agrarie a Chongqing. CINA – L’uomo più ricco della Cina lascia la Cina

Da giorni, i media cinesi attaccano Li Ka-shing, il tycoon di Hong Kong che starebbe vendendo tutti i propri asset a Shanghai per trasferire denaro alle Cayman. Li è noto come l’uomo più ricco d’Asia, a capo del conglomerato Hutchinson Whampoa, e negli anni scorsi era stato criticato anche a Hong Kong per via di simili dismissioni fatte nella zona amministrativa speciale. Famoso per il grande fiuto imprenditoriale, Li è accusato di lanciare “segnali negativi” agli altri imprenditori e ci si chiede se dietro alla sua “fuga” ci siano ragioni personali, economiche o politiche. O tutte e tre insieme.

CINA – Xinjiang: 40 morti per attacco a una miniera

Almeno 40 persone sarebbero morte per un attacco all’arma bianca compiuto da presunti "separatisti" in una miniera di carbone in Xinjiang, la regione occidentale cinese a maggioranza musulmana. Lo riporta Radio Free Asia, secondo cui tra le vittime ci sarebbero anche cinque agenti di polizia, mentre molti degli assalitori sarebbero in fuga. L’attacco è avvenuto il 18 settembre nei pressi di Aksu. Secondo le autorità, sarebbe stato opera di “separatisti” che l’hanno pianificato “su larga scala”. prendendo di mira sia la sicurezza all’ingresso, sia la casa del proprietario della miniera, infine la polizia accorsa sul luogo. Secondo alcune testimonianze, gli autori dell’attacco si sarebbero anche impossessati della dinamite usata dai minatori.

CINA – Trattato bilaterale Cina-Usa: lobbisti poco soddisfatti

In occasione del viaggio di Xi Jinping, la lobby degli affari Usa esprime scarsa soddisfazione sui progressi del trattato bilaterale d’investimento (BIT), l’accordo che dovrebbe aprire ulteriormente i mercati di Cina e Stati Uniti ai reciproci investimenti. Secondo indiscrezioni, dagli 80 settori “vietati” agli investimenti Usa in terra cinese si starebbe passando a circa 35-40, ancora troppi per i lobbisti di Washington, che esprimono speranze per una maggiore apertura sul biotech e sull’export di carne di maiale Usa in Cina, ma restano preoccupati per i furti di tecnologia attraverso l’hacking e per i disegni legge cinesi sulla sicurezza nazionale e sulle attività delle Ong, che potrebbero limitare gli interessi degli imprenditori americani.

GIAPPONE – le basi US Okinawa di fronte a una commissione Onu per i diritti umani

Il governatore della provincia di Okinawa – arcipelago nel sud del Giappone – Takeshi Onaga ha parlato ieri a Ginevra di fronte a una commissione Onu per i diritti umani, per denunciare governo di Tokyo e Usa per lo sfruttamento del territorio dell’arcipelago a scopo militare. Oltre il 20 per cento è infatti occupato da strutture e basi militari Usa. Il tutto a discapito della popolazione locale e dell’ambiente, mentre è in corso uno scontro Okinawa-Tokyo sullo spostamento della contestata base di Futenma – dove nel ’95 tre militari stuprarono una dodicenne locale – in una zona meno sviluppata dell’isola, Henoko. Qui la popolazione continua a protestare da mesi e ha trovato uno sponsor forte nel celebre regista d’animazione Hayao Miyazaki, presidente di un fondo contrario alla costruzione della nuova base.

INDIA – Estremisti hindu minacciano di morte giornalista

L’arresto di un esponente della Sanstha, sigla dell’estremismo hindu dello stato del Maharashtra, in relazione a un omicidio "politico", ha svelato i piani degli estremisti hindu contro il giornalista Nikhil Wagle, direttore del telegionare IBN-Lokmat in lingua marathi. Il numero di telefono di Wagle, già oggetto di minacce anonime per il suo lavoro di reporting contro la propaganda massimalista dell’hindutva, girava da tempo tra i membri della Sanstha. Secondo le indagini della polizia, Wagle sarebbe stato il "prossimo" obiettivo dei sicari estremisti hindu.
Wagle ha deciso di rinunciare alla scorta offerta dal governo locale, giudicandola "inutile". Wagle è nel mirino degli estremisti hindu da quattro anni, sin da quando condusse una puntata speciale sul "razionalismo" in opposizione alle "superstizioni" veicolate da un certo estremismo hindu.
Due anni fa, sempre in Maharashtra, il professor Narendra Dabholkar, primo firmatario di una petizione per la creazione di una legge "anti superstizione", era stato assassinato da sicari appartenenti a un gruppo estremista hindu attivo a livello locale.

CINA – Leader australiano: Cina non esagerare

In concomitanza con la visita di Xi Jinping negli Usa, il nuovo premier australiano Malcolm Turnbull ci tiene a rassicurare Washington sulla fedeltà del proprio Paese dichiarando che, costruendo installazioni artificiali nel Mar Cinese Meridionale, la Cina sta “tirando la corda”. Rilasciate alla televisione australiana, sono queste le prime dichiarazioni di politica estera di Turnbull da quando la settimana scorsa ha spodestato il suo predecessore, Tony Abbott. Secondo il nuovo premier, la costruzione di isole artificiali nelle contese isole Spratly da parte della Cina è controproducente, perché solleva preoccupazioni in Asia e danneggia anche le esigenze di stabilità della Cina stessa. Il ministero degli Esteri cinese risponde che la Cina cerca di risolvere le questioni aperte attraverso rapporti bilaterali e si augura che l’Australia mantenga la propria neutralità sull’argomento.

CINA – A Chongqing le riforme sembrano funzionare

Dopo quattro anni di sperimentazione, il sindaco di Chongqing, Huang Qifan, sostiene che i “buoni per i terreni” (land ticket) che consentono ai contadini di trarre profitto dalla vendita delle terre che coltivano o abitano, funzionano. Chongqing, la megalopoli sulla Yangtze da 29 milioni di abitanti – per alcuni 32 – ha vissuto un intenso processo di urbanizzazione negli ultimi anni, con milioni di contadini che si sono spostati in città. Prima, i loro terreni venivano semplicemente requisiti; ora, con varie modalità, possono essere ceduti in base ai valori di mercato, il che crea un “tesoretto” per i contadini e, secondo il sindaco, alloca meglio le risorse. Prova ne sia il fatto che il Pil di Chongqing sarebbe cresciuto dell’11 per cento nella prima metà di quest’anno, decisamente al di sopra della media nazionale. Ovviamente, nessuno cita oggi il contributo di Bo Xilai, l’ex leader della municipalità fatto fuori nel 2012, nel più grande scandalo politico dai tempi della Banda dei Quattro.

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