Funzionari del Pcc e dell’amministrazione statale, sono stati arrestati nei giorni scorsi, dopo la morte di un uomo nel corso di una delle frequenti dispute sulle demolizioni forzate di case. Linyi, nella provincia dello Shandong. Il film The Chinese Mayor (premio speciale della giuria al Sundance Festival 2015) racconta proprio la storia di un sindaco impegnato nell’opera di riqualificazione di una città, attraverso le demolizioni forzate.
Secondo le ricostruzioni l’uomo morto, Zhang Jimin, sarebbe perito nell’incendio della sua abitazione, nella quale si era barricato per opporsi alla demolizione forzata. Come riportato dall’agenzia italiana Ansa, “Immagini che sono circolate su Internet mostrano delle persone che lanciano pietre e bottiglie incendiare contro l’abitazione. Questo tipo di dispute, nelle quali le autorità locali espropriano case o terreni per venderle ai costruttori, sono frequenti. In molti casi le autorità fanno ricorso a teppisti che aggrediscono o intimidiscono coloro che resistono chiedendo indennizzi più alti di quelli che i governi locali sono disposti a concedere”.
Tra gli arrestati ci sarebbero almeno due alti funzionari dell’ufficio locale del Partito Comunista, fatto molto raro in Cina. La località di Linyi è già salita agli onori delle cronache nel 2005, quando l’attivista cieco Chen Guangcheng, più tardi fuggito negli Usa, denunciò la pratica degli aborti forzati imposti dalle autorità per far rispettare la legge sul figlio unico.
In “Chinese Mayor”, il documentario del regista Zhou Hao, vengono raccontate le giornate, frenetiche, nervose e iper lavorative del sindaco di Datong, conosciuta per essere la “capitale del carbone” che il suo sindaco vorrebbe trasformare in nuovo centro turistico sfruttandone le bellezze storiche e ricostruendo un antico centro storico, mura comprese. Per fare questo Cheng Yanbo, detto anche Demolition Cheng, non guarda in faccia nessuno: né i vecchi abitanti di case abusive, né gli zelanti ingegneri e tecnici delle aziende di stato responsabili tanto delle demolizioni, quanto delle abitazioni dove spostare gli ex abitanti del centro storico.
Si tratta di un documentario che mette in evidenza parecchi aspetti della Cina contemporanea, a partire da quel passaggio di alcune città, da polo industriale a città dei servizi, per arrivare al problema delle demolizioni forzate, spesso portate avanti da teppisti che sradicano la popolazione senza poi procedere a compensi adeguati. Nel documentare sono descritti sia la popolarità di cui il sindaco gode, sia le proteste dei tanti che si ritrovano senza casa o con sistemazioni poco gradite.
Non manca – inoltre – un aspetto che spiega l’attuale difficoltà economica cinese. Il film infatti, pur raccontando la vita del sindaco con una prossimità davvero notevole e rara, evidenzia quella che viene definita la bolla economica per eccellenza, ovvero quella dell’edilizia. Demolizioni, a fronte di nuove costruzioni che probabilmente rimarranno vuote. Infine un ultimo aspetto: ad un certo punto il sindaco viene sostituito, proprio a metà del suo secondo mandato. I suoi progetti, che avevano finito per indebitare l’amministrazione, vengono completamente bloccati. Un altro aspetto della vita politica cinese, raccontato dal film.
[Scritto per East; foto credits: Sundance.com]