L’astensione indiana al voto di una risoluzione Onu che accusava Israele di aver commesso crimini di guerra durante l’ultima offensiva nella striscia di Gaza, segna un cambiamento sostanziale nei rapporti tra New Delhi e Tel Aviv. L’India di Modi è sempre più vicina a Israele. Venerdì scorso lo United Nations Human Right Coouncil (Unhrc) ha votato una risoluzione di condanna della condotta di Israele durante l’ultima offensiva nella striscia di Gaza dove, secondo un rapporto dell’Onu, l’esercito di Tel Aviv avrebbe commesso dei crimini di guerra.
La risoluzione, in particolare, evidenzia che l’esercito israeliano, durante le operazioni, avrebbe deliberatamente preso di mira la popolazione civile palestinese, auspicando la fine dell’impunità per gli ufficiali coinvolti nel processo decisionale. Nel conflitto, solo la scorsa estate, i morti civili hanno superato le 1.400 unità, in 50 giorni.
La risoluzione ha incassato 41 voti a favore (tra cui diversi membri dell’Unione europea), uno contro (gli Stati Uniti, tradizionalmente alleati di Israele) e 5 astensioni: Kenya, Etiopia, Paraguay, Macedonia e…India.
L’astensione di New Delhi è una novità assoluta, in seno all’Onu, poichè il paese nelle questioni tra Palestina e Israele si è sempre posizionato, a livello diplomatico, dalla parte palestinese. Pur mantenendo fitte relazioni sottobosco, specie nel campo della sicurezza, con Tel Aviv. Israele è al momento il secondo partner commerciale indiano per tecnologia bellica ed armamenti, dietro solo alla Russia (qui, qualche tempo fa, me ne ero occupato con numeri e storia dei rapporti).
L’astensione dell’India è un ulteriore segnale di avvicinamento delle amministrazioni Modi e Netanyahu, soprattutto per quanto riguarda le modalità del gesto: secondo l’Economic Times, infatti, pare che il primo ministro israeliano, a pochi giorni dal voto, abbia telefonato personalmente a Narendra Modi chiedendo che l’India si astenesse. Una richiesta arrivata pochi mesi dopo la promessa di accordi commerciali nell’ambito della difesa per due miliardi di dollari.
Il delegato indiano, diligentemente, mentre si votava è uscito dalla sala.
La mossa indiana è stata notata anche dal quotidiano israeliano Haaretz, che l’ha descritta come un "cambiamento significativo nella politica tra i due paesi".
Narendra Modi quest’anno si recherà in Israele per una visita ufficiale. Non è cosa da poco: sarà il primo premier indiano nella Storia a farlo.
[Scritto per East online; foto credit: indianexpress.com]