Sustanalytics – Futuro integrato

In Cina, Sociale e Ambiente, Sustanalytics by Nicoletta Ferro

La "nuova normalità". Il futuro della Cina passa da queste due parole lanciate dal premier Li Keqiang a marzo scorso. L’economia rallenta, il Pil si assesta a livelli di crescita moderata e si fa sempre più pressante il bisogno di aggiustamenti strutturali. E Il cambiamento potrebbe coinvolgere anche le aziende, chiamate a fornire rapporti di sostenibilità sempre più completi.  Il futuro della Cina è nella “nuova normalità”, il paradigma di cui Li Keqiang si fa portavoce e che è stato riproposto nel discorso di apertura della terza sessione del dodicesimo Congresso Nazionale del Popolo lo scorso marzo.

In breve in questa definizione, o attitudine come l’ha definita il premier, è contenuta la formula magica per la sopravvivenza del paese nelle mutate condizioni attuali. L’economia ha rallentato, il Pil cresce ma ad una cifra ormai, oggi più che mai si impongono i cosiddetti “aggiustamenti strutturali” al sistema economico cinese. È un argomento già formulato in passato, questo, ma che nella nuova normalità trova una collocazione politica ed ideologica.

Al solo capitale finanziario fino ad ora il protagonista assoluto della formula dello sviluppo cinese – in questa nuova visione – si affiancano altri tipi di assett ugualmente importanti ma che sono stati in passato ignorati. Ecco che una nuova importanza in questa prospettiva l’acquisisce l’ambiente, il capitale umano e di conoscenze tecnologiche, e quello relazionale, aspetti chiave di un nuovo corso che vuole la Cina terra di progresso per sé e non più di conquista industriale per gli altri.

Ne deriva che le scelte d’investimento del paese dovranno cambiare logica, essere più meditate e valutare gli effetti a lungo termine. La dimensione sociale e quella della governance diventano campi di sperimentazione del cambiamento importanti, in quest’ottica. La visione della nuova normalità, ovviamente si irradia dall’alto e a cascata presuppone mutamenti importanti ad ogni livello e in più dimensioni, compreso il modo in cui le aziende concepiscono il loro ruolo nella società. In questa nuova visione, si inserisce anche il tema del reporting integrato, che potrebbe rivelarsi strumentale ai cambiamenti sui quali la Cina sembra volersi impegnare.

Se fino a qualche tempo fa le aziende, specie quelle di grandi dimensioni, producevano volontariamente un rapporto di sostenibilità (kechixu baogao), strumento di rendicontazione (kewenze) per delle performance ambientali e sociali per eccellenza, destinato a investitori e agli stakeholder di riferimento in generale. Ora le cose stanno evolvendosi e il bilancio integrato (Ir) è diventato la punta più avanzata del reporting di sostenibilità.

Prendendo in prestito la definizione da Eccles, il One Report o Reporting integrato è “la rappresentazione olistica dello status dell’azienda, secondo le tre linee di performance, economica, sociale e ambientale”. In pratica l’Ir fornisce una fotografia a più strati dell’operato dell’azienda, fondendo dati economici, ambientali e sociali e mettendoli in connessione tra loro. Il report viene redatto per mezzo della riclassificazione di tradizionali grandezze economiche, (il conto economico) lette e interpretate alla luce delle performance sociali/ambientali dell’impresa. Anche i canali comunicativi cambiano in una prospettiva polidimensionale come questa. Non basta un report cartaceo, bensì piattaforme interattive.

Il One report è quindi più di una nuova pratica manageriale, riflette un nuovo modo di pensare al ruolo dell’azienda nella società. La performance aziendale è infatti intesa come il risultato della sinergia di diversi tipi di capitali (umani, tecnico, intellettuale, sociale e ambientale ). Tale integrazione non si esaurisce nel documento ma è perseguita in maniera totale ed interiorizzata dall’ azienda nei processi e nelle procedure. Mettersi nelle condizione di fare Ir significa ripensare l’impresa in un ambiente interconnesso con il resto, con una prospetiva di lungo termine che valuti gli effetti delle azioni ed è precisamente in questo che l’Ir si avvicina molto al pensiero della nuova modernità, di cui potrebbe divenire uno strumento.

Sebbene ad oggi non esistano esempi di aziende cinesi che abbiano redatto un integrated report, e anzi molte trovino ancora difficoltà a comprendere l’uso del reporting di sostenibilità tout court, la discussione negli ambienti governativi esiste ed è vivace. È chiaro che un cambiamento di mentalità si pone come strumentale a questo nuovo corso e a livello manageriale e l’integrated reporting appare lo strumento ideale per agevolare questo mutamento.

Il China Business Council for Sustainable Development (Cbcsd) che riunisce alcune tra le aziende di Stato più grandi del paese, e costola cinese del più noto World Business Council (Wbcsd), emanazione dell’ agenzia governativa China Enterprise Confederation, è il più forte sostenitore dell’Integrated reporting nel paese. A supportarlo alcuni impreditori visionari come George Lee, fondatore del De Tao Group, un gruppo imprenditoriale con una partecipazione statale da parte di Great Wall Asset Management Corp. e che dopo essersi occupato di infrastrutture si dedica ora alla formazione universitaria e di altro livello.

La discussione per il momento si è arenata sul nome da attribuire a questo genere di attività, la traduzione diretta di Integrated Reporting non risultava infatti adeguata e pare si sia ora giunti a un più astratto Value Scape Report (zonghe baogao). Come spesso succede in Cina si parte dai nomi, speriamo che questo porti fortuna.


*Nicoletta Ferro si è occupata delle dinamiche politiche e aziendali legate alla sostenibilità, prima come senior researcher presso la Fondazione Eni Enrico Mattei a Milano, in seguito per 7 anni da Shanghai. Oggi è ricercatrice presso il CRIOS (Center for Research in Innovation, Organization and Strategy) dell’Università Bocconi e responsabile dello sviluppo asiatico di GOLDEN (Global Organizational Learning and Development Network) for sustainability, un network di ricerca globale sui temi della sostenibilità.