L’arte contemporanea per i ricchi cinesi come l’oppio nel diciannovesimo secolo. Li Keqiang in Sudamerica non suscita entusiasmo, promesse trite e ritrite. Il bilancio della campagna contro i tre mali in Xinjiang. Proteste intorno al Parlamento di Tokyo contro le basi Usa a Okinawa. In Corea del Sud assolto l’attivista che più di vent’anni fa aiutò un suo compagno a suicidarsi per protesta contro il governo. CINA – Arte, l’oppio dei cinesi (ricchi)
Dopo l’acquisto per oltre 20 milioni di dollari di un Monet da parte di Wang Jianlin – il ricchissimo padrone di Dalian Wanda – in Cina è sorto un paragone tra l’arte contemporanea e l’oppio, che 175 anni fa fu utilizzato dagli inglesi per ribaltare il proprio deficit commerciale e soggiogare la Cina.
Nel primo Ottocento, quando l’impero britannico si trovò indebitato con la dinastia Qing per via delle importazioni di tè, la Compagnia delle Indie Orientali cominciò a inondare Canton di oppio indiano che colmò velocemente il deficit e distrusse il tessuto sociale della Cina meridionale, portando alle cosiddette guerre dell’Oppio e a quello che la narrativa ufficiale chiama ancora “secolo dell’umiliazione”. Oggi, si dice, dopo che per anni la Cina ha esportato le opere dei propri artisti emergenti, pagate salatamente dai collezionisti occidentali, sta avvenendo un ribaltamento simile: i ricchi tycoon cinesi “esportano valuta” comprando opere d’arte occidentali. Il tema è sensibile a causa della fuga di capitali che affligge la Cina da qualche anno, ma da Dalian Wanda rimandano le critiche al mittente: “Prima di tutto non siamo così scemi da pagare l’arte più del dovuto e poi, diamine, sarà pur meglio dell’oppio!”
CINA – Sudamerica: Li non convince
La ferrovia Atlantico-Pacifico? Progetto vecchio e inattuabile. Il commercio bilaterale? Con il calo dei prezzi delle materie prime, tutto il Sud America ha già accumulato un deficit insostenibile. La Cina comprerà prodotti ad alto valore aggiunto? Sì, come no, l’aveva già promesso Xi Jinping. Il viaggio del premier Li Keqiang in Sud America non sembra aver suscitato entusiasmi trascendentali tra i partner latinos, e si fa strada sempre più l’idea che Pechino adotti una “politica degli annunci” (dove l’abbiamo già sentita?) che non saranno mai realizzati.
CINA – Xinjiang: missione compiuta?
Foto credit: thediplomat.com
181 cellule terroristiche sono state sgominate e 112 sospetti arrestati. Questi i dati della campagna contro i tre mali, terrorismo, estermismo e separatismo, lanciata a maggio dell’anno scorso dal governo cinese e rilasciati oggi dal Comitato regionale del Parito Comunista. La campagna fu lanciata dopo un attentato che fece 39 vittime a Urumqi, si crede in occasione della visita di Xi Jinping nella regione. L’obiettivo delle autorità è di riportare la stabilità e l’ordine in una provincia sconvolta dagli attacchi terroristici e dagli scontri interetnici. Zhang Chunxian, capo del partito locale, ha detto che la campagna sarà estesa almeno fino a fine anno. In tutta la Cina 712 persone sono state condannate nel 2014 per attività secessionistiche.
COREA DEL SUD – Assolto il Dreyfus del Sud
Kang Ki hoon è stato assolto dalla Corte suprema. Nel 1991 l’attivista studentesco fu accusato di aver aiutato in compagno a suicidarsi come segno di protesta contro l’allora governo Roh e per chieder maggiore democrazia nel paese. Il caso, nella Corea da pochi anni aperta alla democrazia, fu paragonato all’affaire Dreyfus. Trascorsi 24 anni Kang è ora pronto a fare causa al governo per le accuse montate senza prove, o con prove falde,nei suoi confronti.
GIAPPONE – Catena umana intorno al parlamento contro basi e mezzi USA
Foto credit: wsj.com
Una catena umana di oltre 15mila persone si è tenuta ieri intorno al Parlamento nipponico per protestare contro lo spostamento della base aerea USA di Futenma a Okinawa in un’altra località dell’isola Henoko. Sono settimane che Tokyo e Okinawa sono unite dalla lotta contro i piani di governo giapponese e Usa di ampliare la cooperazione difensiva, alle spese degli abitanti locali. Da poche settimane è stato reso noto che i convertiplani Osprey Cv-22 della marina americana – protagonisti di un incidente in fase di atterraggio alle Hawaii proprio la settimana scorsa – saranno spostati nei pressi di Tokyo entro il 2017.