Il governo indiano presenta un budget finanziario che dovrebbe aiutare l’economia indiana a ritornare su livelli di crescita del 6-8 per cento. In Myanmar cinque giornalisti sono stati condannati ai lavori forzati per aver accusato l’esercito di produrre armi chimiche. In Corea del Sud la Corte suprema chiede un nuovo processo per un attivista per i diritti civili condannato per aver organizzato una protesta di notte. INDIA – Un budget per la crescita
Il governo indiano ha oggi svelato il proprio piano per rivitalizzare l’economia. Focus principale è l’aumento della capacità di attirare investimenti esteri, in particolare nei settori della difesa e delle assicurazioni. Nel budget presentato dall’esecutivo a guida Bjp inoltre è stato aumentato il margine di spesa nelle infrastrutture, nelle tasse sui beni e servizi (Gst). Saranno infine tagliati alcuni sussidi sul carburante e cibo, i quali saranno rivisti nei criteri di assegnazione.
La decisione fa seguito alle promesse fatte dal premier Narendra Modi in campagna elettorale: riportare l’India sulla strada della crescita economica sostenuta. Come ha sottolineato il ministro delle Finanze Arun Jaitley, la popolazione indiana è esasperata dopo due anni di rallentamento dell’economia. L’obiettivo del governo, ha spiegato Jaitley, è di far tornare l’economia indiana su livelli di crescita del 6-8 per cento nei prossimi tre anni.
MYANMAR – Giornalisti condannati ai lavori forzati
Cinque giornalisti birmani sono stati condannati a 10 anni di lavori forzati per aver accusato l’esercito di produrre armi chimiche. Gli articoli sono di gennaio, pubblicati sull’Unity Weekly News. Secondo la rivista i militari avevano requisito 1.200 ettari di terreno su cui mettere su una fabbrica per produrre armamenti chimici. Il governo nega inoltre di aver usato tale tipo di armamenti contro i ribelli separatisti Kachin.
Sebbene il Paese abbia intrapreso un processo di apertura e riforma, i giornalisti negli ultimi mesi stanno subendo una nuova serie di attacchi. Ad aprile fu arrestato un reporter di Democratic Voice of Burma, condannato a un anno per essersi introdotto nella proprietà di un funzionario pubblico che intendeva intervistare. All’inizio della settimana il presidente Thein Sein ha messo in guardia la stampa dal pubblicare notizie che potrebbero nuocere alla sicurezza nazionale.
COREA DEL SUD – Si può protestare anche dinotte
La Corte suprema ha chiesto la revisione del processo contro un attivista per i diritti civili, condannato da un tribunale minore per aver organizzato una manifestazione durante la notte. I giudici supremi si sono appellati a una sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegale il divieto a tenere manifestazioni tra il tramonto e l’alba. Una legge che risale al 1962, decenni prima che la Corea del Sud diventasse una democrazia, imposta per vietare assembramenti durante i coprifuoco.
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