Oggi in Cina – Visita Merkel, gli affari prima di tutto

In by Gabriele Battaglia

Angela Merkel in visita in Cina cerca di non farsi coinvolgere nelle diatribe tra Pechino e Tokyo e di concentrarsi sul business. La Banca mondiale apprezza l’impegno multilaterale della Cina sulla lotta alla povertà. I giornalisti non potranno diffondere informazioni non pubblicate. Macao perde appeal. MERKEL IN CINA

Ammissione delle responsabilità storiche, senza però farsi impelagare nelle polemiche sino-giapponesi; richiamo ai diritti civili in linea compatibile con lo “Stato di diritto” a cui anche la Cina si appella; critiche agli Usa per lo spionaggio; e soprattutto tanto business.

È questo il bilancio parziale della visita di Angela Merkel a Pechino, che ha ricordato come la Germania abbia affrontato “un processo doloroso” per ammettere le proprie responsabilità nella seconda guerra mondiale e ha poi detto che ogni cittadino dovrebbe poter avere fiducia nello Stato di diritto per una futura società “aperta, pluralista e libera”.

Infine, ha giudicato “grave” il caso dell’agente doppiogiochista tedesco che avrebbe passato informazioni a Washington. Intanto, Cina e Germania fanno contratti nel settore automobilistico e aeronautico. La Germania è già il maggior partner economico europeo della Cina. Politicamente, Merkel ha recitato la parte del player a tutto campo, con una propria agenda di Esteri decisamente aperta al multilateralismo di cui la Cina si fa interprete.


ALLA BANCA MONDIALE PIACE LA BANCA CONCORRENTE

Il presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim ha accolto con favore l’idea che altre istituzioni finanziarie multilaterali “contribuiscano a combattere la povertà e a stimolare la crescita economica”. In visita a Pechino, ha affermato che un’eventuale “banca dei Brics” non sarebbe un concorrente, bensì un partner con cui scambiare informazioni e professionalità.

I cinque Paesi emergenti – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – hanno proposto il lancio della Brics Development Bank. Il presidente cinese Xi Jinping ha anche avanzato l’idea di istituire una Banca Asiatica delle infrastrutture con patrimonio iniziale di 50 miliardi di dollari per finanziare progetti nel continente.

REGOLAMENTO “NO LEAKS”

In base a un nuovo regolamento sulla stampa, i giornalisti cinesi non potranno diffondere informazioni che raccolgono durante il proprio lavoro e che non siano state ancora pubblicate. Il che significa che non potranno comunicare a nessuno, in nessuna forma (cioè anche attraverso i social media) le informazioni in loro possesso prima che siano passate tra le maglie della censura. Nella circolare, si fa riferimento a “segreti di Stato, segreti commerciali e informazioni che non sono state divulgate pubblicamente”.

MACAO PERDE APPEAL

Nel 2006 ha superato Las Vegas come capitale mondiale del gioco d’azzardo, ma gli ultimi fatturati di Macao, l’ex colonia portoghese ora “zona amministrativa speciale” della Cina, sono in calo.

Secondo gli operatori dei casinò locali, la colpa è soprattutto del rallentamento dell’economia cinese, dato che i giocatori d’azzardo che affollano Macao sono soprattutto cinesi del continente. Ma in realtà i casinò del territorio speciale sono anche un’enorme lavanderia di denaro sporco e un tramite per portarlo nelle banche estere, per cui il calo sarebbe imputabile anche al giro di vite anticorruzione ordinato a Pechino, che comincerebbe a dare i suoi frutti. 

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