Fermato il soldato sudcoreano che sabato ha ucciso cinque commilitoni per darsi alla fuga verso la Corea del Nord. La Corte federale malaysiana contro l’appello della Chiesa cristiana per l’utilizzo della parola Allah per Dio. Singapore, giro di vite contro le scommesse illegali.COREA DEL SUD – Fermato il soldato killer
È stato fermato dopo aver tentato il suicidio il soldato sudcoreano che sabato ha ucciso cinque suoi commilitoni, ferendone altrettanti, per darsi poi alla fuga lungo il confine che separa le due Coree.
Al momento si conoscono soldato o l’età e il cognome del ventiduenne soldato Lim, arrestato verso del due del pomeriggio ora locale e condotto in ospedale. Sabato il giovane aveva aperto il fuoco contro i commilitoni dopo aver lanciato una granata contro i compagni. La diserzione aveva scatenato una caccia all’uomo lungo il delicato confine coreano, sul quale sono posizionati migliaia di soldati. Durante gli inseguimenti c’è stato anche un secondo scontro a fuoco,
Le ragioni del gesto, secondo quanto riporta l’agenzia Yonhap, sarebbero da ricercarsi nelle difficoltà ad adattarsi alla vita militare. Quanto accaduto, scrive la stampa sudcoreana, pone tuttavia dubbi sul reclutamento nella divisione 22, quella cui appartiene il soldato, un tempo considerata una delle più permeabili a infiltrazioni nordcoreane.
La vicenda, ricorda la Bbc, ha però precedenti. Lo stato di guerra con i nordcoreani impone ai sudcoreani due anni di leva obbligatoria, nonnismo e altre cause psicologiche sono già state alle base di simili azioni.
MALAYSIA – Cristiani contro la sentenza su Allah
La Corte suprema malaysiana ha rifiutato il ricorso contro il divieto per i cristiani di usare la parola “Allah” per riferirsi a Dio.
Il caso risale al 2007 quando la Chiesa cattolica fece appello contro il divieto messo in atto lo stesso anno. La decisione del governo del paese a larga maggioranza musulmana arrivò in seguito all’uso della parola “Allah” in un periodico della comunità cristiana in lingua malay.
I cristiani della Malaysia si oppongono sostenendo che il termine, di origine araba, è usato da secoli per chiamare il dio cristiano e che fedeli di moltre altre religioni usano il termine Allah per rivolgersi ai propri dei. “E’ un provvedimento ingiusto. Nessun non musulmano potrà usare la parola Allah”, ha spiegato all’Afp uno degli avvocati della Chiesa, che farà nuovamente appello.
Singapore – Giro di vite contro il calcio scommesse
Sono almeno quindici gli arresti a Singapore nel giro di vite contro il calcio scommesse, proprio mentre in Basile è in corso il mondiale 2014.
Singapore è diventata negli anni una delle centrali del giro d’affari riguardo l’azzardo sul mondo del pallone. I fermati sono quattordici uomini e una donna, di età compresa tra i 23 e i 70 anni. Gli inquirenti non hanno specificato se gli arresti siano collegati al mondiale brasiliano. Gli arresti sono accusati di aver ricevuto scommesse clandestine per 800mila dollari di Singapore nelle ultime due settimane. Già lo scorso 19 maggio erano state arrestate 18 persone, accusate di far parte di una banda che gestiva un giro di scommesse clandestine.
Lo scorso settembre finirono in manette 14 persone, considerate implicate in un giro di calcio scommesse globale, accusato di aver gestito partite in diversi campionati, tra loro è finito agli arresti anche Tan Dan, considerato il boss del settore.