Ceci n’est pas un coup d’etat. Dall’imposizione della legge marziale al colpo di Stato in Thailandia sono passati appena due giorni. I militari hanno preso il potere nel Paese da mesi (e anni) teatro di scontri politici. In mezzo un’analisi sulla vittoria elettorale di Narendra Modi in India. In copertina il Vietnam di Nimble Fingers. Buon weekend. Lunedì, 19 maggio: India – È arrivata la Modi Wave
Il candidato della destra ha sbaragliato la concorrenza, stravincendo le elezioni nazionali in India. Si tratta della più grande vittoria nella storia del Bharatiya Janata Party e, contemporaneamente, della peggior sconfitta incassata dall’Indian National Congress della dinastia Nehru-Gandhi.
Martedì, 20 maggio: Thailandia – L’esercito impone la legge marziale
Oggi l’esercito è intervenuto nella crisi politica thailandese, estendendo la legge marziale in virtù di una legge del 1914. L’evento, ricorrente nella crisi continua degli ultimi anni nel paese, secondo le alte sfere militari dovrebbe riportare ordine e sicurezza. Ma si teme un nuovo, ennesimo, colpo di stato.
Mercoledì, 21 maggio: Thailandia – È colpo di stato (UPDATE)
Giovedì 22 maggio i vertici militari thailandesi hanno ufficializzato l’ennesimo colpo di stato, il terzo in 30 anni. Bangkok, due giorni fa, si era svegliata con le strade intasate da blindati e camionette militari. I militari avevano sottolineato: «Non si tratta di un colpo di Stato», ma la crisi politica del paese sembra entrare in una nuova fase, con il rischio di una vera e propria guerra civile. (UPDATED)
Venerdì, 23 maggio: Thailandia – Questo (non) è un coup
La cronaca del colpo di stato in Thailandia. Dopo giorni di smentite ieri in diretta tv, ieri l’annuncio del generale Prayuth. Da ieri in Thailandia il governo provvisorio di Niwatthamrong è stato privato di ogni autorità, la costituzione è stata sospesa tranne per ciò che riguarda il re. E’ un passo ulteriore verso la guerra civile.