Un magnate delle miniere legato alla famiglia dell’ex uomo forte di Pechino Zhou Yongkang è stato condannato a morte. Il funzionario governativo di più alto livello in Xinjiang ha chiesto che tutte le forze siano mobilitate per individuare gli autori dell’attentato di Urumqi. L’attentatore della metro di Taipei confessa: voleva fare qualcosa di grosso. Pechino è la seconda peggior città al mondo per prendere il taxi. CONDANNA A MORTE MINERARIA
Un magnate delle miniere legato alla famiglia dell’ex uomo forte di Pechino Zhou Yongkang è stato condannato a morte. A Liu Han è stata inflitta la pena capitale per l’accusa di essere a capo di una banda che ha compiuto atti criminosi per due decenni.
La condanna di Liu, comminata da un tribunale dell’Hubei, è uno dei casi di più alto profilo che coinvolge un imprenditore privato da quando il presidente Xi Jinping si è insediato lo scorso anno e ha iniziato una campagna contro la corruzione dilagante.
Anche il fratello minore di Liu, Liu Yong, è stato condannato a morte. Tra le accuse alla gang, quella di ben nove omicidi e della costituzione di un’organizzazione di stampo mafioso.
URUMQI, IL GIORNO DOPO
Il funzionario governativo di più alto livello in Xinjiang, Zhang Chunxian, ha chiesto che tutte le forze siano mobilitate per individuare gli autori dell’attentato che ha seminato morte a distruzione a Urumqi, capoluogo regionale, facendo voto di “schiacciare l’arroganza tronfia dei terroristi”.
Le osservazioni sono state pubblicate sul sito ufficiale della regione autonoma il giorno successivo all’attacco in cui cinque sospetti “si sono fatti esplodere” in un mercato di strada, uccidendo 31 persone, secondo quanto riportano i media cinesi. Il presidente Xi ha promesso che i responsabili dell’attacco saranno catturati e puniti. Intanto a Urumqi è stato deciso un nuovo piano di sicurezza che prevede un maggiore pattugliamento aereo, in metropolitana e nelle strade di 14 aree della città, tra cui i quartieri dello shopping e la stazione ferroviaria.
TAIWAN: STRAGE NEL METRO
Ha ucciso 4 passeggeri e ne ha feriti 24. Cheng Chieh, il 21enne universitario autore della strage nella metropolitana di Taipei ha scelto con cura di agire tra le due fermate che il treno impiega più tempo a percorrere, così ha potuto estrarre il coltello e menare fendenti all’impazzata. È il primo episodio del genere da quando la metropolitana è stata aperta, nel 1996. La polizia ha detto che il ragazzo ha confessato di voler fare fare “qualcosa di grosso” fin dall’infanzia e di trovare “doloroso” vivere. Tuttavia, non avendo il coraggio di uccidersi, ha deciso di compiere un omicidio di massa per poter essere condannato a morte.
I TAXI DI PECHINO
Pechino è la seconda peggior città al mondo per prendere il taxi. Lo dice un sondaggio di TripAdvisor su 54.000 viaggiatori, che colloca la capitale cinese tra i più sciagurati luoghi del pianeta per quanto riguarda la cordialità dei tassisti e il servizio in generale. Solo Mosca fa di peggio. Ed entrambe le capitali si piazzano male anche per altri indicatori che non riguardano i taxi, bensì i locali dove recarsi e le attrazioni. Onta suprema, la migliore in classifica è Tokyo, che ha trovato un posto tra i primi 10 in ben 13 delle 16 categorie del sondaggio.
[Foto credit: scmp.com]