I Guardiani della rivoluzione iraniana hanno fondi segreti in Corea del Sud e Malaysia. L’accusa del Tesoro USA è quella di aggirare le sanzioni internazionali impos. Nelle Filippine intanto al via le esercitazioni congiunte tra forze filippine e marina USA. In Brunei, parte il boicottaggio agli alberghi di proprietà del sultano. ASIA – I fondi asiatici delle guardie della rivoluzione iraniana
I Guardiani della rivoluzione iraniana hanno fondi segreti in Corea del Sud e Malaysia. Un modo per aggirare le sanzioni internazionali impos, denuncia Il dipartimento del Tesoro statunitense che ha avviato un’indagine al riguardo.
Secondo quanto riporta l’agenzia nipponica Kyodo, il gruppo si servirebbe di una società di facciata, attraverso cui detiene oltre un miliardo di dollari in una delle principali banche sudcoreane. Altri conti sono in Malaysia e in alcune repubbliche ex sovietiche.
FILIPPINE – Al via esercitazioni congiunte con USA
Circa 5,500 soldati di Stati Uniti e Filippine hanno iniziato oggi esercitazioni congiunte in un periodo di tensioni sempre sull’orlo di esplodere con la Cina.
Oggetto del contendere tra i due paesi è ancora la sovranità sul Mar cinese meridionale, a poco più di una settimana dal viaggio di Barack Obama e dalla firma di un accordo storico tra Manila e Washington che concederà nuovi spazi alle truppe americane nell’arcipelago filippino.
In occasione della sua visita la scorsa settimana, Obama ha ribadito il supporto incondizionato alla causa di Manila. Nel frattempo il segretario della difesa di Manila Albert del Rosario ha accusato la Cina di voler cambiare, con la sua aggressività nel Mar cinese meridionale e l’occupazione di alcuni atolli, lo “status quo” nella regione.
BRUNEI – Contro la sharia parte il boicottaggio degli alberghi del sultano
Contro l’imposizione della sharia nel piccolo e ricco sultanato del Brunei è partita la campagna di boicottaggio delle celebrità. Diverse personalità dello star system statunitense e britannico hanno deciso di boicottare la catena di hotel di lusso Dorchester Collection, con alberghi a Londra e Beverly Hills.
Tra i nomi ad aderire all’iniziativa ci sono il fondatore della Virgin, Richard Branson, e Sharon Osbourne. Una versione più dura dell’applicazione della legge islamica nel sultanato è entrata in vigore mercoledì scorso.
Una decisione che ha scatenato anche rare forme di protesta nel Paese, in cui i proventi del petrolio garantiscono alla popolazione uno dei tenori di vita più alti nella regione del Sudest asiatico e del mondo.
[Foto credit: aljazeera.com]