Finalmente pubblicato un rapporto sull’inquinamento del suolo in Cina, finora segreto di Stato. Ritardo di due anni per i lavori sulla linea alta velocità tra Hong Kong e Guangzhou. Un’alleanza di sicurezza digitale tra Cina, Russia e Stati dell’Asia centrale. Arresti per gli esami sul sesso dei nascituri. Il lato non politico dell’anticorruzione. INQUINAMENTO DEL SUOLO: FINALMENTE IL RAPPORTO
Un quinto dei terreni agricoli della Cina è inquinato, in particolare nelle zone di coltivazione del riso nel sud del Paese, secondo un rapporto del governo che era finora classificato come “segreto di Stato”. Sono anni che si parla di questo rapporto, divenuto ormai leggenda metropolitana, e la mancanza di trasparenza ha suscitato le più diverse interpretazioni apocalittiche. Il ministero della Protezione Ambientale ha comunicato sul proprio sito web che la ricerca si è basata su campioni prelevati in 6,3 milioni di chilometri quadrati, due terzi del Paese.
“L’indagine ha mostrato che è difficile essere ottimisti circa lo stato del suolo a livello nazionale”, dice il ministero. Di fatto vi si legge che l’inquinamento, con livelli pericolosi di cadmio, nichel, arsenico, piombo e mercurio, è particolarmente pronunciato nel delta dello Yangtze e del Fiume delle Perle e in generale nel sud, dove si coltiva il riso. Denunce precedenti comparse sui media cinesi avevano rivelato che i riso coltivato nella provincia meridionale dell’Hunan era contaminato da cadmio, sollevando allarme nazionale.
FERROVIA RIMANDATA
Un ritardo di due anni nel completamento della ferrovia ad alta velocità che collega Hong Kong con Shenzhen e Guangzhou avrà un grave impatto sul delta del Fiume delle Perle, dicono funzionari cinesi, furiosi con le controparti dell’ex colonia britannica, che avevano comunicato il ritardo martedì, citando la rottura di una “talpa” (scavatrice di tunnel) come problema principale. Il che significa che la costruzione, iniziata nel 2010, non sarà finita prima del 2016, con i servizi che presumibilmente partiranno nel 2017. Il progetto avrebbe dovuto essere completato il prossimo anno.
Dietro alla vicenda "tecnica" ce ne sono almeno un paio politiche. Primo. Il ritardo suscita il sospetto che a Hong Kong non si diventi matti per questa "maggiore integrazione" con il continente. Secondo. La politica delle infrastrutture, treni veloci soprattutto, è il modo in cui la Cina lega a sé i partner più disparati (dall’Argentina al Sudest Asiatico) e penetra nel mondo. E’ uno smacco che questa politica incontri problemi proprio alle porte di casa.
INTERNET E RIVOLUZIONE
La Cina ha esortato Russia e partner dell’Asia centrale a formare un’alleanza di sicurezza a sei per aumentare il controllo su Internet e adottare altre misure per impedire a “forze esterne” di fomentare la rivoluzione al loro interno.
Il ministro della Pubblica sicurezza cinese Guo Shengkun si è appellato ai partner in una riunione della Shanghai Cooperation Organization (SCO), il che suscita timori di ulteriori restrizioni da parte di Stati che esercitano già un certo controllo sulla Rete. Indirettamente, l’affermazione di Guo compiace anche il Cremlino, che accusa l’Occidente di fomentare “rivoluzioni colorate” (come quella che in Ucraina ha abbattuto il governo legittimamente eletto), nonché di sostenere gli oppositori del governo in Russia.
SESSO DEI NASCITURI
Le autorità dello Zhejiang hanno arrestato il proprietario di una clinica che avrebbe aiutato donne in gravidanza a scoprire il sesso del loro feti, inviando i campioni di sangue a Hong Kong per le analisi. L’arresto di Chen Jiguo, 35 anni, fa parte di un giro di vite collegato al problema dell’aborto selettivo, che si accompagna al rilassamento della politica del figlio unico.
Il Cina sono vietate le analisi per scoprire il sesso del feto, per paura che i genitori possano scegliere di abortire selettivamente ne caso scoprissero che avranno una femmina. I test genetici sono invece legali a Hong Kong.
ANTICORRUZIONE NON POLITICA
La Commissione centrale per la disciplina e l’ispezione ha respinto le voci secondo cui la campagna anticorruzione che il presidente Xi Jinping ha lanciato nel 2012 sarebbe una caccia alle streghe politica sotto mentite spoglie.
Per farlo, ha pubblicato un articolo di 2.000 caratteri sul proprio sito, difendendo l’ntera campagna come ampia e imparziale. La pubblicazione di questo articolo suggerisce, tuttavia, che l’agenzia sta incontrando qualche resistenza nel procedere con il giro di vite. Decine di alti funzionari governativi sono già stati arrestati o messi sotto inchiesta, tra cui l’ex zar della sicurezza Zhou Yongkang, ex membro del Comitato permanente del Politburo.
[Foto credit: scmp.com]