In Pakistan è di 14 morti il bilancio dell’esplosione di una bomba su un treno nella provincia del Beluchistan, a sudest di Quetta, nei pressi del confine con l’Afghanistan. In Vietnam il governo di Hanoi concede in via eccezionale l’espatrio a Cu Huy Ha Vu, dissidente ex ministro e amico di Ho Chi Minh. Ok della Corte suprema alla legge sul controllo delle nascite nelle Filippine. PAKISTAN – Attentato in Beluchistan
È di almeno 14 morti il bilancio dell’esplosione di una bomba in un treno nella provincia pakistana del Beluchistan. Ieri in un’azione delle forze di sicurezza erano invece stati uccisi almeno 30 presunti separatisti.
La bomba è esplosa sul Jaffar Express quando il treno si trovava nella città di Sibi, 120 chilometri a sudest del capoluogo provinciale Quetta- L’azione non è ancora stata ancora rivendicata.
Nella provincia al confine con Afghanistan e Iran operano sia gruppi indipendentisti sia fazioni islamiste. La sicurezza nel Beluchistan è uno dei nodi irrisolti della sicurezza pakistana, con un conflitto a bassa intensità che dura ormai da anni tra le azioni dei separatisti e le accuse al governo centrale di derubare la regione delle proprie risorse e di violare i diritti umani della popolazione locale
VIETNAM – Dissidente in esilio negli Usa
L’avvocato e oppositore vietnamita Cu Huy Ha Vu è arrivato negli Usa, in una rara concessione del governo di Hanoi verso i dissidenti. L’avvocato, rilasciato domenica, stava scontando una condanna a dieci anni di reclusione per propaganda anti-governativa.
Il rilascio è arrivato in un momento in cui monta la pressione internazionale sul governo di Hanoi per la condizione dei diritti umani dopo un 2013 contraddistinto da incarcerazioni e condanne per blogger, critici e dissidenti.
Cu Huy Ha Vu, 56 anni, è un sostenitore del multipartitismo e in passato aveva criticato il sistema a partito unico e la dirigenza comunista. Il padre fu ministro e alleato di Ho Chi Minh.
FILIPPINE – Ok dalla Corte suprema per la legge sul controllo delle nascite
La Corte suprema delle Filippine ha confermato la costituzionalità di una legge sul controllo delle nascite che prevede la distribuzione gratuita di contraccettivi nelle sanitarie nazionali.
Alcuni gruppi legati alla chiesa cattolica avevano a dicembre 2012 chiesto all’Alto tribunale filippino di riesaminare il provvedimento sulla base di dubbi di incostituzionalità. La Corte suprema ha però riconosciuto la piena aderenza della legge ai principi della carta fondamentale.
Il presidente Benigno Aquino supporta da anni il provvedimento sul controllo delle nascite che dovrebbe aiutare le fasce più povere della popolazione che non possono permettersi l’acquisto di contraccettivi e porre un freno alla mortalità delle partorienti. Inoltre l’educazione sessuale sarà obbligatoria a scuola e le addette delle strutture sanitarie riceveranno training specifico sulle questioni di pianificazione familiare.
Nelle Filippine, dove si registra un tasso di natalità tra i più alti dell’Asia, oltre l’80 per cento della popolazione si dice cattolica.
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