La Corea del Nord ieri è andata al voto per rinnovare l’Assemblea suprema del popolo, l’organo legislativo. Gli elettori potevano dire sì o no alle candidature proposte dal’alto. Pieno di voti per Kim. Condanne al carcere per i componenti della commissione elettorare delle Maldive. Il Giappone taglierà sulla pesca di tonno.COREA DEL NORD – Kim Jong Un eletto deputato
Kim Jong Un è stato eletto con il cento per cento dei sì delegato dell’Assemblea suprema del popolo, quando di più simile ci sia a un parlamento in Corea del Nord.
Il leader supremo era candidato nella circoscrizione 111 che prende il nome dalla montagna sacra Paekdu, luogo con un aura sacrale per i nordcoreani, in cui, secondo l’agiografia nacque il Caro Leader Kim Jong Il.
Come per i delegati scelti nelle altre circoscrizioni, quella di Kim era la sola candidatura, cui gli elettori potevano dare il proprio sì o il proprio no, sebbene quest’ultima ipotesi porta con se il rischio di un’accusa di sovversione, per essere andati contro una scelta dello Stato.
Le elezioni tenute ogni cinque anni hanno per il regime di Pyongyang una doppia valenza. Servono a legittimare il potere e sono una forma di controllo della popolazione. L’affluenza è stata infatti attorno al 99,8 per cento. Il voto serve infatti come sorta di censimento, per tenere d’occhio i nordcoreani e capire se e quanti abbiano tentanto di lasciare il paese.
La giornata di ieri è stata inoltre per la stampa di regime occasione per mostrare in pubblico Kim Yo Jong, sorella più piccola di Kim Jong Un, che si ritiene possa aver scalato posizioni all’interno della gerarchia del regime.
MALDIVE – Condanna per la commissione elettorale
La Corte suprema delle Maldive ha condannato a sei mesi di carcere quattro componenti dellla commissione elettorale per aver disatteso gli ordini. I quattro erano accusati di non essersi attenuti alle linee guida elettorali.
Lo scorso ottobre il presidente della Commissione, Fuwad Thowfeek, costretto a lasciare, aveva criticato la Corte suprema per aver annullato il risultato del voto considerato regolare dagli osservatori. Ci furono poi due tentativi di ballottaggio prima che le urne sancissero la vittoria di Abdulla Yameen su Mohamed Nasheed, presidente costretto a lasciare a febbraio del 2012 da proteste che ha sempre denunciato come un golpe.
Entro sei giorni i componenti della commissione dovranno essere rimpiazzati. Il prossimo 22 marzo l’arcipelago andrà nuovamente ai seggi per le elezioni parlamentari.
GIAPPONE – Ridurre la pesca al tonno rosso
Il Giappone sembra intenzionato a dare respiro alle riserve di tonno rosso del Pacifico del Nord. L’agenzia per le pesca del governo giapponese ha confermato l’intenzione di ridurre di metà la pesca dell’"oro rosso" degli amanti del sashimi del 50 per cento rispetto alla media tra 2002 e 2004.
Gli esemplari che vengono catturati sono infatti giovani e non ancora in età da riproduzione. La mossa del Giappone arriva in un periodo in cui la pressione internazionale sulla riduzione delle quote di cattura di specie in via di estinzione è più forte.
Già lo scorso anno il Giappone, che è il maggiore consumatore di tonno rosso, aveva accettato di ridurre entro quest’anno la cattura del 15 per cento. Tuttavia secondo le autorità giapponesi questo taglio potrebbe non essere sufficiente.
[Foto credit: kcna.kr]