Oggi in Asia – Singapore espelle 53 lavoratori

In by Gabriele Battaglia

A Singapore espulsi oltre 50 lavoratori stranieri coinvolti negli scontri dello scorso weekend, il più grave incidente da 40 anni a questa parte. In Myanmar aumenta per il secondo anno consecutivo la produzione di oppio. Mentre in Giappone Tepco annuncia la completa dismissione dell’impianto di Fukushima SINGAPORE – Espulsi 53 lavoratori stranieri

 Il governo di Singapore ha annunciato l’espulsione di 53 stranieri coinvolti negli scontro della scorsa settimana, le più gravi violenze nella città-Stato in almeno 40 anni. A scatenare le ore di violenza nel distretto di Little India era stata la morte, in un incidente stradale di un cittadino indiano. Tra gli espulsi 52 sono suoi connazionali, uno bangladeshi.

Altre 28 stranieri sono indagati per gli scontri, una rarità nel paese che ha fatto della sicurezza e della precisione uno dei tratti distintivi. Secondo quanto riferito dal ministro della Giustizia, K Shanmugam, i migranti ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico saranno rimpatriati.

La città-Stato basa parte della sua ricchezza e sviluppo sul lavoro dei migranti, tuttavia tra i singaporiani serpeggia il malcontento, sfociato quest’anno in tre manifestazioni contro le politiche demografiche e sull’immigrazione decise dal governo, che ora punta su un’ulteriore stretta all’arrivo di lavoratori stranieri.

MYANMAR – Aumenta la produzione di oppio

Aumenta la produzione di oppio in Myanmar. Lo fa per il sesto anno consecutivo. Per il 2013 le stime sulla produzione prevedono 870 tonnellate. Il Paese è secondo soltanto all’Afghanistan per campi coltivati.
La ragione di un aumento che viaggia al ritmo del 26 per cento annuo è la mancanza di alternative per i coltivatori, spiega l’ultima rilevazione sul Sudest asiatico fatta dall’Ufficio Onu contro le droghe e il crimine. In seconda battuta c’è la crescente domanda di eroina nella regione.

La produzione si concentra soprattutto nello Stato di Shan, che conta il 92 per cento delle coltivazioni, e in quello di Kachi. Entrambe aree di frontiera e attraversate da tensioni etniche per una maggiore autonomia.

GIAPPONE – Tepco annuncia lo smantellamento totale di Fukushima

La società di gestione dell’impianto di Fukushima ha dichiarato oggi che procederà allo smantellamento dei due reattori che non sono stati danneggiati gravemente a marzo 2011, in seguito a un terremoto e tsunami. Le pressioni dell’opinione pubblica sul totale spegnimento e smantellamento della centrale trovano così accoglimento nella politica di Tepco, l’azienda elettrica di Tokyo che gestisce tra le polemiche l’impianto.

L’annuncio ufficiale arriva in contemporanea alla notizia dell’aumento del deficit commerciale giapponese a 12 miliardi di dollari, in conseguenza di un aumento delle importazioni di energia. Fino a prima del 2011 le oltre 50 centrali nucleari giapponesi provvedevano a soddisfare il 15 per cento del fabbisogno energetico nazionale.