Dopo la sommossa di domenica scorsa, continua il giro di vite sui lavoratori stranieri a Singapore. Intanto in Thailandia continua la sequenza di mosse politiche tra l’uno e l’altro schieramento. Oggi Abhisit Vejjajiva, premier ai tempi della rivolta delle camicie rosse pro Shinawatra è stato incriminato per omicidio.Mentre il Vietnam si prepara ad accogliere John Kerry. SINGAPORE – Migliaia di lavoratori interrogati
La polizia di Singapore ha interrogato quasi 4mila lavoratori stranieri nell’ambito di un ampio giro di vite in seguito alle prime proteste in 40 anni nella città-stato.
Negli ultimi giorni 27 lavoratori di nazionalità indiana sono stati chiamati in tribunale a difendersi dell’accusa di sommossa. Se trovati colpevoli gli imputati rischiano fino a un massimo di sette anni di carcere e fustigazione.
Circa 400 lavoratori provenienti dall’Asia meridionale, scrive l’agenzia France-Presse hanno preso parte domenica scorsa a una rivolta nel distretto della città stato conosciuto come Little India. L’episodio è stato scatenato dall’investimento di un operaio edile indiano, deceduto poco dopo, da parte di un autobus privato.
Oltre trenta tra agenti di polizia e soccorritori sono rimasti feriti. A Singapore vivono oltre 700mila lavoratori stranieri con permessi di residenza temporanei, impiegati soprattutto in settori chiave per l’economia singaporeana come l’edilizia e il trasporto merci.
THAILANDIA – Abhisit incriminato per omicidio
L’ex primo ministro Abhisit Vejjajiva è ufficialmente indagato per omicidio in relazione ai fatti del 2010, quando le proteste popolari contro il governo furono represse nel sangue dall’esercito.
L’ex primo ministro, che può contare su diverse connessioni all’interno dell’elite del paese, è stato convocato in mattinata in tribunale per un’udienza a porte chiuse durante la quale i pubblici ministeri hanno presentato le accuse contro di lui. Abhisit è stato lasciato andare dopo aver pagato una cauzione di 56mila dollari. Una nuova udienza è stata fissata per marzo.
La notizia giunge in un momento di alta tensione politica, in seguito a settimane di proteste contro il governo di Yingluck Shinawatra. Migliaia di manifestanti, scesi in piazza sotto la guida del vice di Abhisit, Suthep Thaugsuban, da settimane protestano a oltranza nelle strade e davanti agli edifici governativi a Bangkok.
Lo stesso Suthep in realtà rischia di essere processato con lo stesso capo d’imputazione di Abhisit. Dagli ordini dei due sarebbe infatti partita la violenta repressione della rivolta dei sostenitori di Thaksin Shinawtra – le "camicie rosse" – che nel 2010 fece oltre 90 morti.
VIETNAM – Kerry in visita
Il segretario di Stato americano John Kerry arriverà questa settimana in Vietnam in visita ufficiale. Si recherà a Ho Chi Minh City e Hanoi prima di recarsi a Manila e Tacloban, nelle Filippine alle prese con la ripresa dopo il ciclone.
Da quando è diventato capo della diplomazia di Washington, Kerry ha espresso il desiderio di tornare nel paese in cui è iniziato il suo attivismo politico. Dopo un periodo da soldato in Vietnam, tornato in patria Kerry si unì alle campagne contro l’impegno militare americano nel paese della Penisola indocinese.
Sul lato diplomatico, secondo le parole del suo portavoce, Kerry sottolineerà il peso del Sudest asiatico nello scacchiere diplomatico della regione e i risultati della cooperazione economica tra Hanoi e Washington.