Perché i media cinesi celebrano in questi giorni il centenario della nascita di Xi Zhongxun? Classe 1913, originario dello Shaanxi, si è spento nel 2002 a 89 anni. Per anni assistente di Zhou Enlai, il primo premier della Nuova Cina e leader di alto rango. Riformatore ante litteram. Ma soprattutto padre del presidente Xi. Sfidiamo chiunque a dirci chi fosse Xi Zhongxun, di cui in questi giorni l’apparato cerimoniale e i media cinesi celebrano il centenario della nascita.
Ebbene trattasi, molto semplicemente, del padre di Xi Jinping, l’attuale presidente cinese nonché segretario del Partito comunista.
Xi il vecchio, defunto 89enne nel 2002, fu un rivoluzionario della prima ora, nacque nel 1913 in una zona rurale dello Shaanxi e divenne comunista “a 12 anni”, come sottolineano i media di Stato. Dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, “fu leader di alto livello”, entrò nel Consiglio di Stato (il governo cinese) e divenne assistente di Zhou Enlai, il primo premier della “Nuova Cina” (scritto così, in maiuscolo, su China Daily).
Nel 1978, dopo la Rivoluzione culturale – continua l’agiografia ufficiale – fu messo alla guida del Guangdong, “dove operò con audacia per sviluppare l’economia locale”. Nel 1980, è stato eletto tra i vertici dei legislatori cinesi. Il buco temporale tra “assistente di Zhou Enlai” e “audace guida del Guangdong” è colmato dal South China Morning Post: “Nel 1962, le faide interne al partito lo videro epurato da tutte le posizioni e non fu riabilitato fino al 1978”.
Il culto della personalità del vecchio Xi è quanto meno insolito. Certo, non fu un dirigente di basso livello, ma Cctv – la Tv di Stato – ha messo in piedi addirittura una serie di sei documentari da un’ora sulla sua vita, onore più unico che raro. Da parte loro, le edizioni storiche del Partito hanno appena pubblicato ben tre libri con i suoi scritti, i ricordi dei compagni d’armi e centinaia di fotografie.
Nel frattempo, si è tenuto un simposio nella Grande Sala del Popolo di Pechino, alla presenza del figlio-presidente-segretario “in qualità di membro della famiglia”, in cui Li Jianguo – vicepresidente del Congresso Nazionale del Popolo – ha invitato tutti quanti a seguire “le nobili caratteristiche di Xi Zhongxun, lo spirito rivoluzionario e lo stile raffinato”.
Di fronte a cotanta retorica, sorge il sospetto che, celebrando il vecchio, si voglia creare una sorta di culto della personalità del giovane.
Jia Juchuan, uno degli autori della biografia di Xi padre, dichiara al South China Morning Post che l’anziano Xi aveva uno stile di vita frugale e mantenne sempre un atteggiamento pragmatico nella vita e nel lavoro. E butta lì che “questo deve certamente avere influenzato anche i suoi figli”. Si capisce.
Ma non di sola celebrazione del figlio per interposto padre si tratta. Si apre qui un’interessante questione politica.
“Le idee politiche del vecchio Xi – continua Jia – furono alla fine degli anni Ottanta sostanzialmente in linea con quelle del riformista Hu Yaobang”. Hu fu il segretario del Partito fino al 1987, quando venne fatto fuori per le sue idee troppo aperte sulle riforme economiche e politiche. Nel 1989, il suo funerale, celebrato da migliaia di persone, diede il via al movimento di Piazza Tiananmen.
Terreno scivoloso. Si celebra oggi un semplice riformatore economico o un “liberal” a tutto tondo? Che benefici può trarne il figlio?
Xi Jinping è atteso nelle prossime settimane da scadenze importanti. A novembre, nel Terzo Plenum del Comitato Centrale, saranno probabilmente delineate le linee guida della grande trasformazione economica che investirà al Cina nel prossimo decennio.
“Le commemorazioni [di Xi Zhongxun] sono andate al di là di quanto sia riservato di solito a quelli del suo rango”, dice Zhang Lifan, un commentatore politico di Pechino. “Questo dimostra la necessità urgente per il giovane Xi di consolidare il proprio potere giocando la carta del padre”.
“Xi sta cercando di ottenere più sostegno politico ricordando alla gente l’eredità di suo padre e la portata delle commemorazioni dimostra che non ha ancora raggiunto una vera autorità all’interno del partito e che ha un urgente bisogno di consolidare il proprio potere”, aggiunge Chen Ziming, un altro commentatore. Ed è possibile che stia cercando di aumentare la propria popolarità tra gli intellettuali che già lo criticano per il giro di vite sugli attivisti per i diritti civili e sulla libertà in Rete.
[Scritto per Lettera43; foto credits: scmp.com]