Si tratta di una storia degna di una serie tv: una donna sposata, giovani amanti, violenza, un poco di politica e una valanga di sesso. Nei giorni scorsi, la Cina ha scoperto una passione per il caso di Xie Caiping, la “Regina”, a capo di una gang di 22 persone e sorella del procuratore capo di Chongqing, Wen Qiang: anche lui è coinvolto nella storia. Wen, già ex vicepresidente della comitato di sicurezza pubblica, sarebbe stato uno tra i più attivi, dei 2000 malviventi circa, arrestati in una massiccia campagna lanciata dalla polizia fin dallo scorso giugno.
Nonostante la gravità delle accuse contro Xie, l’unica donna nel processo che è iniziato in questi giorni, i media cinesi sono sembrati più interessati alle sue avventure erotiche, che alla sua attività criminale. Secondo i rapporti di polizia, Xie, 46 anni, avrebbe pagato, “per le sue gioie erotiche personali, circa sedici giovani amanti”. E’ una tradizione non solo occidentale, quella di occuparsi di gossip: i media cinesi da sempre amano riferire i pettegolezzi della vita privata di imputati in casi di corruzione. Ora il gioco è questo: tutti a cercare di scoprire l’identità e le storie dei sedici giovani amanti di Xie. Secondo il China Youth Daily uno di loro sarebbe il gestore di un casinò, 28 anni. La ricerca continua.
Le autorità cinesi hanno riconosciuto che la corruzione imperversa nel paese, soprattutto nelle grandi città come Pechino, Shanghai e Shenzhen, dove una minoranza di persone ha accumulato ricchezze di grandi dimensioni. Ma il caso di Chongqing è diverso perché si tratta di violenza e di rapporti reali tra i funzionari della polizia locale e dei membri delle bande riconosciute.