Arriva oggi all’Aja la causa intentata dall’Australia contro il Giappone per fermare la caccia alle balene per motivi scientifici. In Mongolia si vota per le presidenziali e in Myanmar il Time è stato censurato per copertina dedicata al monaco ultranazionalista Wirathu. Giappone – L’Aja si esprime sulle baleniere
Si è svolta oggi la prima udienza del procedimento con cui la Corte internazionale di giustizia è chiamata a esprimersi sulla legittimità della caccia alle balene per motivi scientifici condotta dal Giappone. Secondo il governo australiano, sostenuto dalla Nuova Zelanda, l’attività delle baleniere nipponiche nei mari dell’Antartide è una violazione della messa al bando nel 1986 della caccia per motivi commerciali.
L’azione legale australiana è iniziata nel 2010. Secondo Canberra, le spedizioni nipponiche, ufficialmente per motivi scientifici, mettono in pericolo la sopravvivenza delle balene. Nell’ambito dei programmi di ricerca nipponici, secondo le stime australiane, sono stati uccisi almeno 10mila esemplari.
L’attività dei cacciatori del Sol Levante ha subito negli anni il boicottaggio di gruppi conservazionisti. Australia e Nuova Zelanda sperano che si arrivi a un verdetto prima della prossima battuta nei mari del Sud tra novembre e dicembre.
MONGOLIA – Al voto per le presidenziali
Gli elettori mongoli si sono recati oggi ai seggi per l’elezione del nuovo presidente in una tornata incentrata sulla lotta contro la disuguaglianza e sui profitti dell’attività mineraria nel Paese.
In campo il capo di Stato uscente, dato per favorito per un secondo mandato, Tsakhia Elbergdorj, esponente del Partito democratico al governo, e l’ex lottatore Bat-erdene Badmaanyambuu del Partito del popolo mongolo, già tre volte parlamentare e pronto a capitalizzare la popolarità conquistata in ambito sportivo.
Terza candidata è il ministro della Salute, Udval Natsug, per il Partito rivoluzionario del popolo mongolo, sostenitrice dell’ex capo di Stato, Nambar Enkhbayar accusato lo scorso anno di corruzione.
L’economia mongola è cresciuta nel 2012 del 12 per cento, trainata dagli investimenti stranieri nel settore minerario. Uno dei temi centrali della tornata è stato quanto dovrà tornare la Paese dello sfruttamento dei giacimenti di rame di Oyu Tolgoi, uno dei più grandi al mondo per un valore di 6,2 miliardi di dollari, al 66 per cento proprietà del colosso Rio Tinto e della Truquoise Hill Resources. Le esportazioni dalla miniera sarebbero dovute iniziare questo mese, ma sono state rimandate senza che ne venisse spiegata la ragione.
MYANMAR – Time vietato
Il numero del Time con in copertina il controverso monaco ultranazionalista Wirathu è stato messo al bando in Myanmar. Il governo ha motivato il no alla vendita con il rischio di nuovi conflitti scatenati dal settimanale con in prima “il volto del terrore buddhista” come il monaco è stato definito per le campagne contro i musulmani nel Paese.
La decisione è stata presa quando con il passaggio da un regime militare a un governo semi civile sembrava allentarsi la censura sulla stampa. Il Paese è teatro di violenze settarie e scontri che hanno come bersaglio la minoranza musulmana.
Nell’ultimo anno diverse ondate di scontri hanno fatto almeno 250 morti sia tra i i musulmani sia tra i buddhisti. Violenze fomentate dalle prese di posizione di Wirathu e delle frange estremiste tra i monaci buddhisti birmani.
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