Secondo i dati del Sipri di Stoccolma, Cina, India e Pakistan, le tre potenze atomiche dell’Asia, aumentano il numero di testate in loro possesso. A Taiwan l’ex presidente, ora in carcere, ha tentato il suicidio. Il presidente Aquino ha firmato la nuova legge sul controllo delle armi da fuoco nelle Filippine. ASIA – Sempre più testate atomiche
Cresce il numero delle testate nucleari asiatiche. Un aumento che, nonostante la diminuzione globale, allontana l’obiettivo del disarmo nucleare. I dati emergono dall’ultimo rapporto dell’Istituto di Stoccolma per le ricerche sulla pace (Sipri).
Il totale delle testate cinesi è salito a 250, dieci in più rispetto all’anno precedente. Stesso aumento sia per l’India e il Pakistan, Paesi non firmatari del trattato di non proliferazione, che tuttavia hanno rispettivamente tra le 90 e le 110 testate e tra le 100 e le 120.
Dal conto globale che fissa il totale delle testate a 17mila resta fuori la Corea del Nord. Lo scorso febbraio il regime dei Kim ha condotto il su terzo test nucleare. Gli esperti ritengono sia in possesso di almeno otto testate, di cui tuttavia non è chiaro lo stato operativo, sebbene si ritiene siano ancora troppo grandi per essere installate su missili.
I dati del Sipri sono però stime. Parlando di nucleare occorre tenere in considerazione la scarsa trasparenza nel diffondere informazioni. Sul quadrante asiatico desta inoltre preoccupazione il contesto in cui l’ammodernamento e la crescita degli arsenali stanno avvenendo. La regione è attraversata da tensioni per le dispute territoriali tra la Cina e diversi Stati della regione; ha appena superato due mesi di minacce nordcoreane contro Usa, Giappone e Corea del Sud ed è segnata dalle decennali frizioni tra India e Pakistan.
TAIWAN – L’ex presidente tenta il suicidio
L’ex presidente taiwanese Chen Shui-bian in carcere per corruzione, ha tentato il suicidio. Secondo quanto si legge in un comunicato del ministero della Giustizia, il 62enne Chen ha usato un asciugamano per tentare di togliersi la vita per protestare contro la sua detenzione. Il dicastero non specifica la dinamica dei fatti, ma soltanto che l’ex presidente è stato salvato da una guardia e ora è seguito da uno psicologo.
Presidente dal 2000 al 2008 Chen fu durante gli anni del suo mandato uno strenuo fautore dell’indipendenza dell’isola, di fatto autonoma dalla Cina dal 1949.
Nei mesi precedenti, scrive la stampa locale, fu sottoposto a cure per la depressione. Condannato per corruzione nel 2009 ha sempre denunciato come politiche le accuse che gli sono state rivolte.
FILIPPINE – Aquino firma la legge sulle armi
Il presidente filippino Benigno Aquino ha firmato la legge sul controllo delle armi da fuoco che ne rende l’acquisto più difficile ai privati cittadini. L’approvazione della norma è la risposta del governo a una serie di omicidi che hanno costellato l’inizio del 2013.
La legge prevede test psicologici per gli acquirenti che abbiano la cittadinanza filippina, che abbiano almeno 21 anni, la fedina penale pulita e un lavoro a tempo pieno. Dovranno inoltre specificare il perché dell’acquisto dell’arma e riceve un nullaosta dalla polizia.
Il diritto a possedere un’arma è argomento sensibile nell’arcipelago, dove in molti ne hanno una per proteggersi dalla criminalità. Il tema è entrato nel dibattito pubblico per la morte a capodanno di due bambini colpiti da proiettili vaganti e per una sparatoria che ha fatto almeno sette morti all’inizio dell’anno.
Secondo i dati della polizia, nel Paese ci sono 1,2 milioni di armi da fuoco registrate. Ma sono almeno 600mila quelle illegali in circolazione.
[Foto credit: ihateyou.asia]