Parigi come uno dei peggiori slum del terzo mondo, un luogo pericoloso dove circolare con scorta e occhi bene aperti. Così sembra essere diventata la Ville-Lumière per molti turisti cinesi, che pure la amano e che continuano a viaggiare in Europa. Per il secondo anno consecutivo sono stati i più spendaccioni in assoluto.Una catena di furti e rapine ai danni dei turisti d’Oriente – oltre ai cinesi continentali, anche quelli di Hong Kong e di Singapore – ha spinto così le autorità di Pechino a chiedere “maggiore attenzione” a quelle francesi. Non di sola Francia si tratta: a inizio maggio un intero “gruppo vacanze” fu rapinato in Italia. Ma l’indubbio fascino che il Paese d’Oltralpe esercita sul nuovo ceto medio consumista cinese lascia le vittime dei furti particolarmente traumatizzate e stupefatte. Anche perché le rapine si accompagnano spesso ad atti di violenza.
Gli ultimi due casi riportati dai media sono quello di cui è stata vittima una troupe di giornalisti televisivi della Cina centrale, che stanno coprendo gli open di Francia di Roland Garros: martedì scorso, rientrati dallo stadio del tennis, si sono trovati le finestre delle auto fracassate e i propri portafogli, telefoni e passaporti spariti. Il giorno prima, il produttore cinematografico Dong Dake, di ritorno dal Festival di Cannes, è stato derubato nel suo hotel a Parigi di circa 200mila yuan (25mila euro) in attrezzatura tecnica e “innumerevoli foto” scattate durante party privati.
Ora, preveniamo l’obiezione che potrebbe fare qualsiasi italiano dicendo che sì, i cinesi girano con un enorme quantità di soldi e valori in tasca e non sono troppo abituati al microcrimine diffuso, dato che nelle loro città è quasi inesistente. Questo ne fa vittime designate di qualsiasi malintenzionato che abbia capito come funziona.
I tour operator confermano che i turisti asiatici, in particolare cinesi, sono diventati vulnerabili in questi ultimi anni a causa delle loro abitudini di spesa. Più di un milione di loro visita la Francia tutti gli anni, e ognuno spende in media circa 1.500 euro in acquisti vari. Global Blue è l’agenzia che effettua i rimborsi fiscali ai cittadini extraeuropei al momento in cui lasciano l’Europa. Secondo dati della compagnia, il totale dei tax refund ai turisti cinesi ha raggiunto la cifra record di 3 miliardi di euro nel 2012. Ciò significa che i sudditi del Celeste Impero spendono e spandono parecchio.
Chen Mang, presidente di Caissa Tourist Group, snocciola a China Radio International maggiori dettagli: “Con il rapido sviluppo dell’economia cinese, più di 800mila turisti e visitatori viaggiano per l’Europa ogni anno, e il numero continua a crescere. I turisti cinesi, che sono noti per portare grandi quantità di denaro con loro, vengono attaccati più frequentemente, soprattutto in ultimi anni, in parallelo con le difficoltà delle economie di alcuni Paesi europei, come la Francia e l’Italia. Secondo le statistiche, più di 20mila casi di rapina che si verificano in Francia hanno come bersaglio i turisti provenienti dall’estero, tra i quali i cinesi rappresentano il 40 per cento”.
Per questo motivo, e al di là dell’intervento ufficiale dell’ambasciata cinese, il gruppo di Chen si è rivolto direttamente alla massima autorità d’Oltralpe.
“A nome della Associazione di turisti cinesi in Europa, abbiamo scritto al presidente francese, François Hollande, chiedendogli di prestare attenzione alla sicurezza dei turisti stranieri in Francia. Inoltre, la nostra associazione sta allestendo diversi centri d’emergenza a Parigi, Vienna, in Svizzera, a Roma e Francoforte. Ogni volta che si verifica una rapina in questi luoghi, noi forniremo i servizi di collegamento per i turisti cinesi, come servizi di comunicazione con la polizia locale e con gli altri enti interessati”.
Li Lang, marketing manager di un’agenzia di viaggi con sede a Guangzhou, spiega che dietro rapine e aggressioni c’è la preferenza dei turisti cinesi per l’acquisto di articoli di lusso in contanti: “Un autobus carico di turisti cinesi è come un furgone che trasporta lingotti d’oro”, dice al South China Morning Post. Così, diverse agenzie di viaggio hanno compilato una vera e propria lista nera di accompagnatori ed alberghi sospettati di essere collegati con i criminali, suscitando una crescente “cultura del sospetto”.
I media cinesi descrivono una Francia alle prese con disoccupazione e crisi economica, che provocano inevitabilmente un aumento della criminalità. Amanti di numeri e dati, citano così Le Figaro, che riporta l’allarmante statistica secondo cui nel mese di gennaio il numero dei furti sarebbe salito del 50 per cento anno su anno e quelli con scasso avrebbero addirittura avuto un’impennata del 60 per cento.
Nel frattempo, e non è un dettaglio, autorità e media cinesi moltiplicano anche gli appelli ai turisti del proprio Paese: “Meno contanti e più carte di credito”, per piacere.
[Scritto per Lettera43; foto credits: chinaluxurynetwork.com]