L’ex numero due del regime di Pol Pot Nuon Chea ha ammesso "responsabilità condivise" nelle atrocità commesse dagli khmer rossi. Continua la violenza tra buddhisti e musulmani in Myanmar. In Giappone, mozione di censura contro il sindaco di Osaka Hashimoto. CAMBOGIA – Leader degli Khmer rossi ammette responsabilità condivisa
L’ex numero due degli Khmer rossi, Nuon Chea, ha ammesso per la prima volta una responsabilità condivisa nelle atrocità del regime che faceva capo al “fratello” numero 1 Pol Pot.
“Non sto cercando di negare la mia responsabilità”, ha spiegato Nuon Chea, 86 anni, durante il processo per genocidio e crimini contro l’umanità nel tribunale istituito ad hoc dalle Nazioni Unite nella capitale cambogiana. “Da leader, devo assumermi la responsabilità dei danni e della rabbia della mia nazione”, ha detto Nuon. L’ex leader khmer, è stato responsabile della propaganda e dell’educazione negli anni del regime.
Il regime degli Khmer rossi tra il 1975 e il 1979 ha spazzato via circa un quarto della popolazione cambogiana (oltre 2 milioni di persone) tra carestie, superlavoro e esecuzioni. A marzo scorso, il co-fondatore del regime di Pol Pot, è morto sfuggendo al giudizio del tribunale delle Nazioni unite.
MYANMAR – Violenza settaria nel Nord
Almeno una persona sarebbe morta e altre cinque sono rimaste ferite in nuovi scontri tra gruppi religiosi a Lashio, nel nord del paese. Tra i feriti, anche un giornalista di Democratic Voice of Burma, agenzia giornalistica birmana indipendente che seguiva gli scontri.
Gli scontri, riporta il periodico Irrawaddy, sono iniziati martedì notte, dopo che un uomo, secondo i testimoni di religione musulmana, ha dato fuoco a una giovane. Sono poi continuati per tutto mercoledì, finché le autorità hanno annunciato la fine delle ostilità. “Le forze dell’ordine sono intervenute sparando colpi di avvertimento”, ha scritto un portavoce del governo di Naypiydaw su Facebook.
Dai resoconti di agenzia, centinaia di giovani buddhisti sono scesi in strada armati di spranghe macheti e bastoni di bambù in quello che è apparso un pogrom contro la minoranza musulmana della cittadina.
Lashio è l’ultima frontiera degli scontri tra buddhisti e musulmani in Myanmar. A fine marzo di quest’anno si erano già verificati scontri a Meikhtila, nello stato del Mandalay, nel centro del Myanmar. Nelle violenze 44 persone sono morte e oltre 10 mila costrette a lasciare la propria casa. Rimane poi d’attualità la situazione della minoranza Rohingya.
GIAPPONE – Mozione di censura contro Hashimoto
L’assemblea cittadina di Osaka ha votato su una mozione di censura contro il sindaco Hashimoto Toru in seguito alle dichiarazioni delle scorse settimane.
La mozione è stata proposta congiuntamente dai partiti di opposizione alla maggioranza del Partito per la Restaurazione, ma non avrebbe raggiunto i voti necessari. Il secondo partito dell’ assemblea cittadina, Komeito, ha infatti annunciato di votare contro la mozione dopo aver inizialmente dato supporto alla mozione del Partito liberal democratico e di Osaka Mirai, legato al Partito democratico.
Il Komeito ha giustificato la scelta spiegando che Hashimoto avrebbe riflettuto profondamente sulle sue parole. Il sindaco aveva annunciato che in caso di voto favorevole, si sarebbe ripresentato alle elezioni comunali insieme alle prossime elezioni per la Camera alta previste per luglio prossimo.
[Foto credits: hoacai2012.blogspot.com]