Stringe la mano a un poliziotto. Poi a una signora, poi al capo della metropolitana di Pechino. Bagno di folla “controllato” di Hu Jintao, per il tripudio della retorica dei media cinesi. Scatti fotografici, applausi, commozione.
Il presidente cinese Hu Jintao, dopo i festeggiamenti e prima degli impegni diplomatici che lo attendono, ha passato una giornata da pechinese, facendosi un giro sulla nuova linea della metropolitana e chiamando a raccolta le forze di polizia, affinché la capitale cinese sia sempre più sicura. “Specie nelle zone vicino a Tian’anmen”, ha ricordato l’agenzia di stampa governativa Xinhua.
Durante il giro in metropolitana Hu Jintao ha parlato con i lavoratori, gli addetti alla pulizia, ringraziando tutti del loro lavoro. Dopo Wen Jiabao, anche Hu Jintao scende tra la sua gente, quasi a raccogliere la vampata di amor patrio giunto in concomitanza con le celebrazioni, sontuose, per la festa della Repubblica.
Corruzione, coperture, illegalità: questi sono i debiti del Partito nel confronto del proprio popolo. Il Partito Comunista sa di dover gestire questa fase delicata e pare intenzionato a costituire esso stesso un volano di cambiamento. Prima che lo faccia qualcun altro.