Oggi in Asia – Ancora morte nello stupro di Delhi

In by Simone

Muore in carcere, sembra suicida, uno dei presunti responsabili dello stupro di gruppo di Delhi. Sale la tensione tra le Coree con l’interruzione della linea rossa e il disconoscimento dell’armistizio del 1953 da parte di Pyongyang. Il Giappone commemora il secondo anniversario dello tsunami. INDIA – Stupro di Delhi. Morto in carcere uno degli imputati

La morte in carcere di Ram Singh scuote l’India. Trovato impiccato nella sua cella, il 33enne era uno dei presunti componenti del branco che lo scorso dicembre stuprò e uccise una studentessa 23enne su un bus di Delhi.

L’uomo era a processo assieme a quattro complici, un sesto componente del branco sarà giudicato da un tribunale minorile. Il caso ebbe un grande impatto sull’opinione pubblica e aprì un dibattito sulla condizione femminile nel Paese. Il presunto suicidio di Singh è stato definito una grave errore nelle misure di detenzione dal ministro dell’Interno, Sushilkumar Shinde. Secondo quanto riferito dal portavoce del carcere di Tihar, Sunil Gupt, Singh si sarebbe impiccato verso le 5 del mattino usando come corda le lenzuola attorcigliate.

Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta. Il padre del 33enne non crede alla tesi del suicidio. Ricorda le ferite sulla mano del figlio, che avrebbero reso difficile impiccarsi. Ha inoltre denunciato le violenze di cui Singh sarebbe stato vittima in carcere ,sia da parte degli altri detenuti sia degli agenti di custodia.

Il carcere di Tihar è considerato la prigione di massima sicurezza più grande dell’Asia. I detenuti sono al momento 12mila sebbene la capacità sia di circa la metà.

COREE – Pyongyang dichiara nullo l’armistizio

La Corea del Nord ha interrotto la linea rossa telefonica, canale di comunicazione tra Seul e Pyongyang per la risoluzione pacifica delle controversie tra i due Paesi ancora tecnicamente in guerra.

La tensione nella penisola coreana cresce. Oggi Stati Uniti e Corea del Sud hanno cominciato come previsto le manovre militari congiunte, seconda fase delle annuali esercitazioni tra le Forze armate dei due alleati. Sempre oggi 11 marzo è la data da cui Pyongyang ha detto di disconoscere l’armistizio del 1953 che in mancanza di un trattato di pace regola i rapporti tra le due Coree.

Sia l’interruzione della linea rossa sia la denuncia dell’armistizio sono strategie cui il regime è ricorso già in passato. Questa volta sono accompagnate da un crescendo di provocazioni che segue il test nucleare nordcoreano dello scorso 12 febbraio e la minaccia di ricorre ad attacchi preventivi con l’arma atomica contro sudcoreani e statunitensi.

La situazione è grave, ha detto anche il nuovo ministro degli Esteri sudcoreano, Yun Byung-se, che oggi ha presenziato al primo consiglio dei ministri dell’era Park ed è considerato uno degli padri della cosiddetta politica della fiducia verso il Nord, che non esclude il dialogo, benché condizionato.

GIAPPONE – Si commemora il secondo anniversario dello tsunami

Il Giappone ha celebrato oggi il secondo anniversario dal triplice disastro -terremoto, maremoto, crisi nucleare- che colpì il nord-est dell’arcipelago. Il bilancio delle vittime fu di 18mila tra morti e dispersi e provocando la più grave crisi atomica dall’incidente di Chernobyl nel 1986.

Trascorsi ventiquattro mesi sono ancora 300mila i giapponesi che vivono in alloggi temporanei. Parlando da Tokyo, il primo ministro Abe Shinzo a rinnovato l’impegno del governo a ”promuovere i lavori di ricostruzione e lo smaltimento dei detriti".

Partecipando alle commemorazioni al teatro nazionale ha inoltre sottolineato l’impegno per aumentare la capacità di prevenzione dei disastri naturali. Nel fine settimana in migliaia di anti-nuclearisti hanno invece protestato nella capitale e in altre città per chiedere lo smantellamento delle centrali.

[Foto credit: architecturalnews.infrawindow.com]