Dai "quattro settori primari" alle "quattro trasformazioni". L’economista Hu Angang spiega la nuova fase dell’economia cinese e le sfide che il Paese deve affrontare. La questione contadina è al centro del tentativo di rinnovamento del Dragone, che deve diventare più moderno, urbano ed eguale. Il percorso di trasformazione socio-economica che la Cina dovrà intraprendere in futuro consiste nel passare da una struttura composta dai “quattro settori primari”, si yuan – settore agricolo, settore delle imprese rurali, settore urbano formale, settore urbano informale – ad uno sviluppo caratterizzato dalle “quattro trasformazioni”, si hua, che consiste nel promuovere la modernizzazione dell’agricoltura, l’industrializzazione delle campagne, il processo di inurbamento dei residenti rurali e l’equità dei servizi pubblici di base forniti a residenti urbani e rurali, per realizzare, come fine ultimo, il benessere comune.
Questo è il parere espresso da Hu Angang – professore della School of Policy and Management presso l’Accademia cinese delle Scienze della Tsinghua University e direttore del Centre for China Studies – nel corso di una intervista rilasciata all’inizio di quest’anno . Egli ha affermato che le circostanze peculiari del paese hanno permesso di sperimentare un percorso unico di industrializzazione e di urbanizzazione in Cina.
A partire dal 1840, con l’intrusione del capitalismo, la tradizione agricola millenaria della società cinese iniziò a disgregarsi e dopo un centinaio di anni iniziò a prendere gradualmente forma la struttura sociale ed economica duale città-campagna. Dopo il 1949, la nuova Cina, che versava in condizioni di estrema arretratezza, diede il via all’industrializzazione del paese, istituì il sistema economico pianificato, adottò un sistema di registrazione delle famiglie – huji, registrazione della residenza permanente – che limitava la mobilità della popolazione, rafforzando ulteriormente la struttura duale città-campagna. Tra il 1978 e il 1991, in seguito all’avvio della riforma agraria e dell’industrializzazione delle campagne (con l’introduzione delle imprese rurali), il modello base della struttura duale città-campagna venne gradualmente demolito per passare progressivamente ad una struttura ternaria – composta da settore agricolo, imprese rurali e settore formale urbano. A partire dal 1992, si sviluppò rapidamente l’economia privata e individuale, una massa di contadini migranti si riversò nelle città in cerca di lavoro, il settore economico informale urbano e quello impiegatizio registrarono un boom di crescita, dando velocemente vita ad una struttura quaternaria unica che comprende il settore agricolo, l’impresa rurale, il settore formale urbano e il settore informale urbano.
Hu Angang ritiene che la direzione principale della futura trasformazione della struttura sociale ed economica cinese dei quattro settori primari sia interdipendente e strettamente connessa con la promozione delle quattro modernizzazioni – industrializzazione e modernizzazione agricola, inurbamento dei contadini, equiparazione tra abitanti urbani e rurali e perequazione dei servizi pubblici di base.
La modernizzazione dell’agricoltura
[La modernizzazione del settore agricolo consiste] in un miglioramento costante della gestione industriale del comparto agricolo, nell’innalzamento del livello di meccanizzazione, nel miglioramento costante della capacità di trasformazione e innovazione delle scienze agrarie, in un significativo perfezionamento delle infrastrutture agricole, in un rafforzamento dei servizi agricoli, in un aumento preponderante della produttività e in una marcata diminuzione della forza lavoro.
Industrializzazione rurale
La Cina è diventato uno dei paesi con la maggiore industrializzazione agricola al mondo e le imprese rurali rappresentano un’importante componente dell’economia nazionale, dell’industria e del terziario, sebbene debbano far fronte a una elevata pressione in termini di ricerca dei finanziamenti e condizioni tecniche. Questi fattori favorirebbero la trasformazione e il progresso tecnologico, contribuirebbero a promuovere l’adeguamento strutturale e la riqualificazione industriale delle imprese rurali e a stimolare un accumulo costante di fattori di produzione, dando vita a cluster industriali.
Inurbamento dei contadini
Lo Stato dovrebbe continuare ad incoraggiare la popolazione rurale e la forza lavoro a riversarsi nelle città in cerca di un impiego e a studiare, creando le condizioni adatte per la trasformazione graduale del contadino migrante in abitante urbano, realizzando così l’importante compito di promuovere l’urbanizzazione. Lo Stato ha inoltre la responsabilità di fornire assistenza nella ricerca del lavoro, nella formazione professionale, [dovrebbe fornire] l’indennità di disoccupazione e un salario minimo, affinché questi nuovi cittadini possano godere degli stessi diritti per quel che concerne la retribuzione lavorativa, gli orari di lavoro, le ferie e la previdenza sociale.
Equiparazione tra abitanti urbani e rurali e perequazione dei servizi pubblici di base
In base alla promozione dell’integrazione e dello sviluppo sociale ed economico delle città e delle campagne, è necessario migliorare progressivamente il sistema di servizi pubblici di base, in modo da renderlo relativamente completo e in linea con le condizione generali del paese, facendo sì che tuteli le aree urbane e rurali e che sia sostenibile; è necessario inoltre potenziare le capacità di garantire previdenza sociale da parte dello Stato e sollecitare una distribuzione equa dei servizi pubblici di base.
La realizzazione delle "quattro trasformazioni" è un compito arduo e a lungo termine, così come complesso è analizzare e spiegare le importanti innovazioni e pratiche sociali che formano il "puzzle cinese". Secondo Hu Angang, solo continuando ad arricchire e a rafforzare quei fattori caratteristici del socialismo – come l’equità nell’istruzione, nell’occupazione, nella sanità, nella giustizia sociale, nella previdenza sociale e nel diritto alla casa – sarà possibile ridurre realmente le differenze regionali, il divario tra città e campagna e quello tra ricchi e poveri. Realizzando, in ultima analisi, la modernizzazione del socialismo con caratteristiche cinesi.
[L’intero pezzo è su Caratteri Cinesi. Traduzione di Piero Cellarosi]
*Hu Angang è uno dei più noti economisti cinesi. Per via delle sue posizioni in materia di protezione ambientale (“una strategia di sviluppo verde è l’unica via per il futuro”), politiche sociali (“la politica sociale deve essere conforme al principio di efficienza ed equità”) e rafforzamento del sistema fiscale (“il sistema di mercato non rappresenta la panacea: è necessario rafforzare il sistema fiscale del Paese”) è considerato un esponente della cosiddetta “Nuova Sinistra” cinese. Nato nel 1953 nella provincia nord-orientale del Liaoning (Anshan), è attualmente professore della School of Policy and Management presso l’Accademia cinese delle Scienze della Tsinghua University, ed è direttore del Centre for China Studies, un think-tank molto influente a livello di leadership cinese.