Un nuovo sisma colpisce le Isole Solomon nel Pacifico meridionale e complicano i soccorsi dopo il terremoto di magnitudo 8 di mercoledì. In Corea due attivisti pro-Pyongyang finiscono in carcere. Una storia da caccia alle streghe in Papua Nuova Guinea. ISOLE SOLOMON – Le scosse di assestamento complicano i soccorsi
Una forte scossa di assestamento ha colpito oggi le Isole Solomon, nel Pacifico meridionale. Il nuovo sisma ha complicato gli sforzi di assistenza delle autorità nelle zone colpite dallo tsunami di due giorni fa. Il primo ministro ha dovuto sospendere la sua visita in un villaggio dove nove persone hanno perso la vita.
Dopo la scossa di magnitudo 8 registrata mercoledì scorso, la nuova scossa di 6.6 ha danneggiato le strade della città principale dell’isola, Lata, e ha impedito agli addetti ai soccorsi di raggiungere le zone costiere interessate dall’onda anomala.
Le Isole Solomon sono un arcipelago di 200 isolette con una popolazione di circa mezzo milione di abitanti. Sorgono sul cosiddetto "anello di fuoco", un arco che percorre la Faglia del Pacifico soggetta a terremoti ed eruzioni vulcaniche. Qui infatti si registrano il 90 per cento dei terremoti del pianeta.
Le Solomon erano già state colpite da un terremoto e tsunami nel 2007.
COREA DEL SUD – Condannati attivisti pro-Kim
Ro Su-Hui, 69 anni, e Won Jin-Wook sono stati condannati al carcere per aver violato le leggi di sicurezza che puniscono qualsiasi attività pro-Corea del Nord e proibisce ai cittadini visite oltre il 38esimo parallelo senza permesso ufficiale.
Ro era arrivato in Corea del Nord a marzo 2012 via Cina, per prendere parte al memoriale del centesimo giorno dopo la morte di Kim Jong-il. Durante il suo soggiorno a Pyongyang si è complimentato con il nuovo leader Kim Jong-Un. Mentre ritornava in Corea del Sud a luglio, è stato arrestato dalle autorità di Seoul. Ora sconterà in carcere una pena di 4 anni. Won invece, è stato condannato a tre anni per aver comunicato con funzionari nordcoreani per organizzare il viaggio di Ro.
Nella sentenza di condanna, riportata oggi dall’Agence France Presse, si legge: "Una punizione esemplare è inevitabile. Ro ha visitato la Corea del Nord senza permesso ed è stato coinvolto in attività di propaganda pro-Pyongyang".
Alla morte di Kim, Seoul aveva consentito a sole due delegazioni private il passaggio a nord della zona demilitarizzata e non aveva inviato delegazioni ufficiali.
PAPUA NUOVA GUINEA – Donna bruciata per stregoneria
Una donna è stata torturata e bruciata viva in Papua Nuova Guinea dopo essere stata accusata di aver ucciso un giovane, rivela oggi la Bbc.
La donna, una ventenne delle Western Highlands, nel pieno centro dell’ex colonia britannica, è stata spogliata legata e cosparsa di petrolio dai parenti del giovane, nel bel mezzo di una faida familiare. Poco dopo è stata gettata nel fuoco davanti a centinaia di persone, senza che la polizia o i vigili del fuoco locali potessero intervenire. La polizia tratterà il caso come omicidio e arresterà i responsabili.
In molte parti della Papua Nuova Guinea, morti sospette e malattie sono spesso attribuite al potere di persone individuate come stregoni. Negli ultimi anni sono emersi diversi casi di morte di persone accusate di stregoneria, nella maggior parte dei casi donne.
Le autorità ecclesiastiche di Port Moresby hanno subito chiesto l’intervento delle autorità locali. "Il governo deve approvare al più presto una legge che ponga termine a queste pratiche." A stretto giro, anche l’ambasciata statuniense ha condannato il "brutale omicidio" della ventenne.
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