Il controverso leader nazionalista Modi eletto per un terzo mandato alla guida del ricco Stato indiano del Gujarat. Nuove dimissioni all’interno del tribunale penale per i crimini in Cambogia. La causa sono le interferenze politiche. In Vietnam continuano i problemii per i blogger.
INDIA – La vittoria di Modi
Per la terza volta in un decennio Narendra Modi ha vinto le elezioni nello Stato indiano del Gujarat. Una vittoria personale del chief minister più che una vittoria dei nazionalisti hindu del Bharatiya Janata Party, il partito di Modi, cui è andata la maggioranza assoluta con 116 seggi, in calo tuttavia di uno rispetto alla tornata del 2007.
L’elezione è stata seguita con molta attenzione dalla stampa indiana. Il Gujarat è uno degli Stati più ricchi della federazione e Modi, personaggio controverso, è indicato come un possibile leader nazionale che può ambire alla premiership.
Il Bjp ha invece dovuto arrendersi nello Stato dell’Himachal Paradesh, dove il candidato del Congress, Virbhadra Singh, ha scalzato i nazionalisti hindu dalla poltrona
CAMBOGIA – Il tribunale per i crimini Khmer perde pezzi
Perde pezzi il tribunale penale misto per i crimini in Cambogia. Tre avvocati difensori del leader comunista Nuon Chea hanno deciso di rassegnare le dimissioni lamentando interferenze politiche.
È l’ultima rinuncia in ordine di tempo. Già nei mesi scorsi giudici avevano lasciato denunciado pressioni del governo e i problemi del tribunale che dalla sua istituzione nel 2006 ha finora completato soltanto un caso, condannando all’ergastolo il "compagno Duch", a capo della prigione di Tuol Sleng dove durante il regime dei Khmer rossi trovano la morte migliaia di cambogiani.
“Lascio perché non ho voglio più far parte diquesto tribunale e non potrò dare assistenza a Nuon Chea”, ha spiegato all’agenzia France Presse l’avvocato Andrew Ianuzzi che ha lasciato assieme ai colleghi Michiel Pestman e Jasper Pauw.
Oltre a Nuon Chea, “fratello numero due” ed ideologo del regime di Pol Pot, restano alla sbarra, Ieng Sary, ex ministro degli Esteri, e al capo di Stato, Khieu Samphan, tutti ottuagenari.
L’utopia di instaurare una società collettivista agraria in Cambogia provocò oltre 2 milioni di morti per la fame e gli stenti o che persero la vita nei campi di prigionia.
VIETNAM – Usa vietati al blogger
Il Vietnam ha impedito al blogger Huynh Trong Hieu di imbarcarsi per gli Stati Uniti dove avrebbe dovuto ricevere un premio per la tutela dei diritti umani in vece del padre e della sorella.
Fermato all’aeroporto di Ho Chi Minh City domenica durante il check-in, ha raccontato di essere stato interrogato per due ero e che gli è stato sequestrato il passaporto.
Nonostante le riforme in campo economico avviate alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, il Vietnam continua a esercitare un forte controllo sull’informazione. Blogger e attivisti per i diritti civili critici contro il governo continuano a essere censurati e a finire in carcere .
L’attivista avrebbe dovuto ritirare il premio Hellman-Hammet di Human Rights Watch al posto del padre Huynh Nygoc Tuan e della sorella Huynh Thuc Vy, entrambi blogger e impossibilitati a lasciare il Paese.
Gli Stati Uniti hanno criticato la decisione di fermare Huynh Trong Hieu e la condizione dei diritti umani nel Paese. Tuttavia Washington e Hanoi stanno riallacciando i rapporti per il timore delle mire e dell’influenza cinesi sul Mar cinese meridionale e nel Sudest Asaitico.
[Foto credit: bengalnewz.com]