Due funerali per Ding, vescovo compagno

In by Gabriele Battaglia

Martedì scorso si sono tenute a Nanchino le esequie di Ding Guangxun, capo spirituale della chiesa protestante cinese. Personaggio controverso, ha unito ruoli religiosi a ruoli di estrema importanza all’interno del Partito comunista cinese. Chi lo critica dice che fu uomo di compromesso tra fede e Partito. Capo storico della chiesa cristiana protestante cinese con il placet di Pechino e "amico del Partito comunista".

Così a più di una settimana dalla sua scomparsa, un comunicato stampa della Xinhua, l’agenzia ufficiale del governo cinese, riassume la figura di Ding Guangxun, leader spirituale e al contempo politico, a due giorni dal funerale tenutosi il 27 novembre scorso. "Uno straordinario leader religioso e patriottico".

"La sua vita complessa", scrive oggi, 29 novembre, il South China Morning Post, quotidiano indipendente di Hong Kong, "è stata perfettamente illustrata dal suo funerale". Che, fatto bizzarro, è stato sdoppiato in due momenti e luoghi diversi. Due infatti sono state le cerimonie di commemorazione tenutesi martedì scorso a Nanchino, capitale della regione centrale del Jiangsu, dove Ding si è spento la settimana scorsa.

Maggiormente degna di nota è stata la cerimonia non religiosa, a cui hanno partecipato funzionari del Partito e del governo. Tra questi il Yu Zhengsheng, segretario del Pcc di Shanghai e neo-eletto nel comitato permanente del Politburo e Zheng Wantong, vice presidente dell’Assemblea nazionale del Popolo.

A dimostrazione dell’importanza politica della figura di Ding, membro del Pcc ed ex vice-presidente della Conferenza consultiva politica del Popolo cinese, l’agenzia di stampa Xinhua ha ricordato poi che durante la sua degenza in ospedale e dopo la sua morte, tutto il gotha della Repubblica popolare cinese si è recato a rendergli omaggio.

Tra gli altri, il Presidente in pectore, Xi Jinping e il presidente uscente Hu Jintao, il futuro premier Li Keqiang e il premier uscente Wen Jiabao con l’immancabile Jiang Zemin e i membri del nuovo e del vecchio comitato permanente del Politburo come Jia Qinglin, Liu Yunshan, Wang Qishan, Wu Bangguo, Zhang Dejiang e Zhang Gaoli.

Durante la cerimonia non religiosa il corpo di Ding è stato esposto avvolto in una bandiera cinese, sormontata da un ritratto di lui in giacca e cravatta, con sotto una scritta: "ricordiamo il vescovo Ding Guangxun".

Poco dopo, in un’altra zona di Nanchino, si è tenuta una cerimonia religiosa, questa volta dedicata ai fedeli e alla gente comune. Qui, il corpo di Ding è stato coperto da un lenzuolo bianco con una croce e un ritratto di lui in abito vescovile. "Possa il vescovo Ding Guangxun riposare in pace nelle braccia del Signore," recitava l’epigrafe.

Nato nel 1915 da una famiglia cristiana, Ding ottiene una laurea in teologia alla prestigiosa St John’s University di Shanghai nel 1942 e poco dopo viene nominato vicario anglicano. Nel 1954 fu tra i 138 leader cristiani che giurarono supporto al Partito comunista cinese.

Dopo la Rivoluzione culturale, nel 1980, Ding venne nominato al vertice del Concilio cristiano di Cina e del Movimento patriottico delle tre autonomie, organismo creato dopo la fondazione della Repubblica popolare nel 1949 per regolamentare e, soprattutto, tenere sotto controllo l’attività delle chiese cristiane in Cina.

"Ding ebbe il merito di ricostruire la Chiesa cristiana e di spingere il governo ad adottare misure più favorevoli verso la libertà di culto in Cina," dichiara al South China Morning Post Ying Fuk-Tsang, teologo della Chinese University di Hong Kong.

Chi è su posizioni più critiche, tuttavia, evidenzia il carattere di compromesso con la politica di tutto l’operato religioso di Ding. "La Chiesa deve essere in sintonia con il socialismo," aveva sostenuto il 98enne vescovo.

Sulla politica del "compromesso di fede", sponsorizzata da Ding, Jin Tianming, leader spirituale della chiesa di Shouwang, una delle più influenti della Cina continentale, è stato molto critico "La Chiesa dovrebbe influenzare la società; la fede non dovrebbe seguire le mode politiche."

[Scritto per Lettera43; foto credits: news.cn ]

*Marco Zappa nasce a Torino nel 1988. Fa il liceo sopra un mercato rionale, si laurea, attraversa la Pianura padana e approda a Venezia, con la scusa della specialistica. Qui scopre le polpette di Renato e che la risposta ad ogni quesito sta "de là". Va e viene dal Giappone, ritorna in Italia e si ri-laurea. Fa infine rotta verso Pechino dove viene accolto da China Files. In futuro, vorrebbe lanciarsi nel giornalismo grafico.