Oggi in Asia – Terra di oppio

In by Simone

Secondo l’ultimo rapporto Onu cresce in Birmania la produzione di oppio, nonostante i tentativi del governo di sradicare le coltivazioni. La Corea del Sud punta a diventare capitale del gioco d’azzardo e le posizioni di Imra Khan sui droni gli hanno dato qualche problema.
BIRMANIA – Aumenta la produzione di oppio

Le riforme in Birmania non fermano le coltivazioni di oppio, che fanno registrare aumenti per il sesto anno consecutivo trainate dalla crescente domanda in Asia. Lo rivela l’ultimo rapporto dell’Unodc, l’agenzia delle Nazioni Unite per la lotta contro le droghe e la criminalità.

Con il 25 per cento della produzione mondiale di oppio, la Birmania è seconda soltanto all’Afghanistan. Secondo i dati del rapporto nell’ultimo anno le coltivazioni sono cresciute del 17 per cento passando dai 40mila ettari del 2011 agli attuali 51mila.

I campi si trovano soprattutto negli Stati di Kachin e Shan, al confine con Cina, Thailandia e Laos e teatro di scontri tra l’esercito regolare e le milizie etniche. Le coltivazioni di oppio sono molto lucrative per gli agricoltori che possono guadagnare 19 volte quello che farebbero coltivando riso.

COREA DEL SUD – Sfida a Macao

La città sudcoreana di Incheon lancia la sfida a Macao e Las Vegas per diventare uno dei centri mondiali del gioco d’azzardo.
L’amministrazione punta ad attrarre entro il 2030 investimenti pari a 290 miliardi di dollari per la costruzione di casinò, alberghi, una pista da corse, un teatro per concerti K-pop e una marina nel distretto di Yongyu-Muui, in grado di attirare ogni anno 130 milioni di turisti, in gran parte cinesi.Non a caso il nome scelto per il progetto è Eightcity, un riferimento al numero otto, considerato fortunato oltre la Muraglia.

Già all’inizio degli anni 2000 il distretto di Yongyu Muui fu dichiarato zona economica speciale, come altre zone di Incheon per attrarre investimenti stranieri nella quarta economia asiatica.

PAKISTAN – Imra Khan, i droni e l’immigrazione Usa

Il controverso politico pakistano Imra Khan ha denunciato di essere stato trattenuto dall’immigrazione statunitense e interrogato sulla sua nota opposizione alla strategia statunitense dell’uso dei droni per contrastare i miliziani nelle zone di frontiera del Pakistan. Diretto a New York l’ex campione di cricket prestato alla politica è stato fermato a Toronto.

All’inizio del mese Khan aveva organizzato una marcia nelle aree tribali, teatro dei bombardamenti con i velivoli senza pilota, per portare l’attenzione sulle vittime civili degli attacchi.

Iniziati sotto la passata amministrazione Bush, i raid con i droni sono aumentati durante la presidenza Obama, causando non poche frizioni tra Washington e l’alleato pakistano.

[Foto credit: dvb.no]