Con un’intervista alla Bbc i maoisti indiani annunciano di rinunciare ai metodi più brutali della loro lotta. Ban Ki-moon dice di voler andare in visita in Corea del Nord e in Vietnam i testi delle canzoni possono costare il carcere.
INDIA – I naxaliti diventano meno brutali
I maoisti indiani hanno annunciato di rinunciare ai più brutali metodi per eseguire le condanne a morte. Lo ha spiegato in un’intervista alla Bbc Manas, portavoce del Partito comunista indiano (maoista). Niente più sgozzamenti o mutilazioni. I condannati saranno giustiziati con un colpo alla testa.
La decisione è frutto di una discussione interna al movimento dopo l’uccisione nel 2009 di un poliziotto, sgozzato dai militanti. Sebbene i maoisti si presentino come i difensori dei diritti delle popolazioni tribali e dei poveri, i loro metodi sono stati criticati dalle organizzazioni per la tutela dei diritti umani.
La scorsa settimana, riporta la Bbc, a due pastori sospettati di essere informatori della polizia sono state tagliate le mani, mentre ieri un gruppo ribelle a rapito e ucciso un membro di una formazione paramilitare accusato di aver ucciso dei tribali nel 2006.
Secondo Manas, la violenza è dovuta alla sete di vendetta delle vittime della repressione statale. I guerriglieri, ha aggiunto, sono stati esortati a evitare comportamenti simili.
COREA DEL SUD– Ban Ki-moon vuole andare a Pyongyang
Il segretario generale della Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha intenzione di visitare la Corea del Nord per cercare di favorire la pace tra Seul e Pyongyang.
Davanti ai parlamentari sudcoreani Ban ha rimarcato la sua volontà di non lesinare gli sforzi per favorire la denuclearizzazione della penisola coreana e di migliorare le condizioni di vita della popolazione a nord del 38esimo parallelo.
Quella al Parlamento è stata la seconda occasione in cui il segretario generale dell’Onu ha fatto riferimento all’obiettivo di visitare Pyongyang a tempo debito. La prima è stata ieri durante la cerimonia di consegna del Premio Seul per la Pace istituito nel 1990. Ban è il primo sudcoreano a essere stato insignito del riconoscimento.
VIETNAM– Condannati due musicisti
Due musicisti vietnamiti sono stati condannati al carcere per i testi delle loro canzoni ritenuti propaganda contro lo Stato. Viet Khang e Tran Vu Anh Binh sono stati condannati rispettivamente a quattro e sei anni di reclusione. Una volta rilasciati dovranno inoltre scontare due anni ai domiciliari.
I due musicisti sono stati condannati secondo l’articolo 88 del codice penale che prevede fino a 20 anni di carcere per attività contro lo stato. Amnesty International ha definito ridicolo il trattamento loro riservato. Erano stati arrestati alla fine del 2011 nel giro di vite contro il sempre più forte movimento anti-cinese. Il processo è durato appena cinque ore.
Nei loro testi non mancavano attacchi al governo cinese e critiche a quello vietnamita per la gestione delle dispute territoriali nel Mar cinese meridionale che oppongono Pechino e Hanoi.
[Foto credit: ottoswarroom.blogspot.com]