Oggi in Asia – In morte di un re

In by Simone

L’ex carismatico e stimato monarca cambogiano Norodom Sihanouk è morto a Pechino, città dove visse in esilio per ben due volte. Malala Yousafzai, la ragazza pakistana vittima di un attacco talebano è stata trasferita per cure in Gb e nelle Filippine c’è la firma per l’accordo tra il governo e i ribelli del Fronte Moro
Cambogia – Morto l’ex sovrano Norodom Sihanouk

Si è spento a 89 anni Norodom Sihanouk, figura simbolo della storia cambogiana che cercò di tenere neutrale i suo Paese negli anni della contrapposizione tra i blocchi. L’ex monarca cambogiano, che abdicò nel 2004 a favore del figlio, è morto a Pechino per un attacco cardiaco.

La figura di Sihanouk è centrale nella storia della Cambogia. Assurto al trono nel 1941 appena diciottenne per volere della Francia, allora potenza coloniale alla ricerca di un sovrano fantoccio da poter comandare, portò il Paese all’indipendenza nel 1953.

Due anni dopo lasciò a favore del padre, Norodom Sumarait, ricoprendo negli anni le cariche politiche di primo ministro e di ministro degli Esteri. A lungo tentò di tenere la Cambogia fuori dalla Guerra Fredda oscillando tra la vicinanza con la Cina prima e con Wahington poi, venendo tuttavia risucchiato dal conflitto vietnamita con il Paese piegato dai bombardamenti statunitensi.

Costretto all’esilio dal colpo di Stato filo-statunitense del generale Lon Nol nel 1970, Norodom Sihanouk strinse una sciagurata alleanza con il movimento dei Khmer Rossi. Nei tre anni di regime instaurato da Pol Pot e compagni nel 1975, il re, tornato come capo di Stato, fu confinato nel suo palazzo, mentre il progetto di utopia agraria dei Khmer rossi si traduceva in almeno due milioni di morti per fame, violenze ed esecuzioni sommarie.

Il re riuscì a riparare nuovamente in esilio in Cina prima che i vietnamiti abbattessero il regime dei Khmer rossi, sprofondando il Paese in oltre un decennio di guerra civile. Soltanto nel 1993 tornò trionfalmente sul trono che avrebbe lasciato undici anni dopo.

Pakistan – Malala vola in Gran Bretagna

Malala Yousufzai, la quattordicenne pakistana vittima di un attacco talebano, è stata trasferita in Gran Bretagna per cure. Dal giorno dell’attentato la giovane, era ricoverata nell’ospedale militare di Rawalpindi. Ieri, riporta il quotidiano Dawn, i medici avevano sospeso brevemente il sistema di respirazione meccanica che tiene in vita la ragazza, per ristabilirlo poco dopo.

La scorsa settimana un gruppo armato ha bloccato lo scuolabus su cui viaggiava assieme ad altre compagne e ha sparato contro la ragazza, colpevole agli occhi dei miliziani di aver raccontato su un blog della Bbc la vita sotto il potere talebano nella valle di Swat tra il 2007 e il 2009. 

I due anni di governo degli studenti in turbante finirono con l’offensiva dell’esercito nella regione in cui i talebani imposero la sharia e impedirono alle ragazze di andare a scuola.

Filippine – Firmato l’accordo con i ribelli Moro

Il governo filippino e i ribelli del Fronte di liberazione islamico Moro hanno ufficialmente firmato oggi l‘accordo preliminare di pace che apre la strada a uno soluzione per il conflitto che da 40 anni affligge l’isola di Mindanao.

L’accordo annunciato la scorsa settimana prevede l’istituzione di una entità politica autonoma a maggioranza musulmana nell’isola, la terza più grande dell’arcipelago a maggioranza cattolica e ricca di risorse minerarie e naturali.

Un comitato di transizione dovrà stilare una bozza di legge per la nuova regione autonoma, chiamata Bangsamoro, che dovrebbe vedere la luce entro il 2016, in coincidenza con la fine del mandato del presidente Benigno Aquino.

[Foto credit: somanorodom.wordpress.com*