Nel 2017 la Cina salirà al secondo posto nella classifica dei Paesi con il maggior numero di milionari, superando il Giappone. L’ economia però ha iniziato a rallentare e le disuguaglianze tra ricchi e poveri sono sempre più grandi. Il Pcc già prepara le prossime mosse economiche. Entro il 2017 la Cina sarà il secondo paese più ricco del mondo. Lo rivela il China Daily, quotidiano di Pechino in lingua inglese, riportando i risultati del Global Wealth Report 2012 del Credit Suisse Research Institute, secondo cui il numero dei miliardari cinesi raddoppierà nei prossimi 5 anni.
La Cina è pronta a superare il Giappone nella classifica dei Paesi con la ricchezza familiare più alta. Lo studio dell’autorevole istituto bancario svizzero identifica questo dato come il totale degli asset finanziari e non, al netto dei debiti, dei nuclei familiari. A metà del 2012, questo valore in Cina avrebbe toccato un totale di 20mila miliardi di dollari.
Entro il 2017 la ricchezza totale delle famiglie cinesi dovrebbe toccare quota 38mila miliardi, accorciando il distacco dagli Stati Uniti, primi in graduatoria con una ricchezza totale di 89mila miliardi. Un dato che comunque dà il senso della crescita economica esponenziale dell’ex Impero di mezzo negli ultimi decenni.
La Cina è stata, nell’ultimo decennio, la principale fonte di nuova ricchezza di tutta la regione dell’Asia-Pacifico. Dal 2000, infatti, segnala ancora lo studio, la ricchezza delle famiglie cinesi sarebbe cresciuta a una media annua del 13 per cento, doppiando, e non di poco, la media globale ferma al 5,8 per cento.
Da cosa dipende questo ulteriore "miracolo" cinese? "Da un alto tasso di risparmio e un sistema di istituzioni finanziarie relativamente ben sviluppate", spiega il rapporto sulla ricchezza mondiale dell’istituto di ricerca. "Allo stesso tempo, case private, nuova edilizia e spazi agricoli costituiscono un forma molto importante di ricchezza".
Fan Cheuk-wan, direttore del centro ricerca di Credit Suisse per l’Asia-Pacifico, conferma che "la ricchezza delle famiglie cinesi è cresciuta grazie al processo di urbanizzazione e al boom del settore privato". Rimangono tuttavia alcuni nodi da sciogliere: il primo riguarda i forti squilibri nella distribuzione della ricchezza in Cina; il secondo riguarda il rallentamento dell’economia mondiale.
"Nel 2012", spiega ancora il rapporto di Credit Suisse, "la ricchezza dei nuclei familiari è crollata su scala globale per la prima volta dalla crisi economica del biennio 2008-09". Un segnale, questo, che preoccupa anche la Cina.
Gli esperti si aspettano infatti che il 18esimo congresso del Partito comunista cinese, che inizierà l’8 novembre, segni un punto di inizio per la "prossima fase di ristrutturazione economica" utile alla creazione di ulteriore ricchezza in futuro.
E non a caso il South China Morning Post, quotidiano di Hong Kong, segnala che la nomenklatura del Pcc starebbe già pensando a un cambio ai vertici delle principali istituzioni finanziarie del Paese. Due in particolare: il China Investment Corp (CIC), il fondo sovrano di ricchezza della Repubblica popolare cinese e la Banca centrale cinese, la Banca del Popolo.
Con tutta probabilità, sostiene il quotidiano di Hong Kong, Lou Jiwei, attualmente a capo del CIC, che lui stesso inaugurò cinque anni fa, portandolo ad accumulare la somma di 300 miliardi di dollari, nel 2013 sarà promosso alla presidenza della Banca del Popolo, istituzione fino a quest’anno retta dall’influente Zhou Xiaochuan.
È probabile che quest’ultimo infatti, raggiunto il limite d’età per i funzionari pubblici (65 anni), si ritirerà per assumere un posto da consulente governativo. Lou sarebbe il favorito perché ha dalla sua l’appoggio di uno degli attuali vice-premier con delega agli affari finanziari, Wang Qishan, possibile candidato a un posto nel comitato permanente del Politburo.
Tuttavia, nel caso Wang Qishan dovesse uscire dal prossimo congresso senza un seggio tra i nuovi potenti della Cina, Lou sarebbe sorpassato da altri candidati. E gli altri nomi sono di tutto rispetto: Guo Shuqing, capo della principale autorità cinese per le assicurazioni e Xiao Gang, capo della Bank of China, primo creditore del Paese.
[Scritto per Lettera43; foto credits: red-luxury.com]
*Marco Zappa nasce a Torino nel 1988. Fa il liceo sopra un mercato rionale, si laurea, attraversa la Pianura padana e approda a Venezia, con la scusa della specialistica. Qui scopre le polpette di Renato e che la risposta ad ogni quesito sta "de là". Va e viene dal Giappone, ritorna in Italia e si ri-laurea. Fa infine rotta verso Pechino dove viene accolto da China Files. In futuro, vorrebbe lanciarsi nel giornalismo grafico.