I senzaterra indiani in marcia per chiedere mezzi di sostentamento e diritti per i tribali. In Indonesia in milioni per chiedere diritti dei lavoratori e in Birmania un uzbeko apre la prima banca d’investimento del Paese.
India – Protesta dei senzaterra
Decine di migliaia di senzaterra indiani si sono messi in marcia verso Delhi per riaffermare il loro diritto alla terra. La protesta è partita da Gwalior, nello Stato centrale del Madhya Pradesh, e dovrebbe raggiungere la capitale a metà ottobre. Martedì il governo aveva mandato i ministri dello Sviluppo rurale, Jairam Ramesh, e del Commercio, Jyotiraditya Scindia, a trattare con gli organizzatori riuniti nell’organizzazione non governativa Ekta Parishad, con l’assicurazione di presentare una bozza di riforma agraria entro sei mesi.
Tentativo fallito, l’obiettivo delle popolazioni tribali e i contadini è avere un pezzo di terra e il timore è che la legge rimanga soltanto sulla carta.
La Jan Sayraraha Yatra, come è chiamata la marcia, sarebbe dovuta iniziare il 2 ottobre, ma gli organizzatori hanno rimandato di un giorno nella speranza di strappare impegni precisi all’esecutivo, soprattutto sul tema della tutela dei tribali e della redistribuzione delle terre.
Indonesia – Due milioni di lavoratori in sciopero
Migliaia di lavoratori in strada e centinaia di fabbriche chiuse nella capitale indonesiana Jakarta nella giornata di sciopero per chiedere migliori condizioni di lavoro. In tutto il Paese sono almeno 2,8 milioni i lavoratori che hanno preso parte alla protesta che ha interessato 21 tra distretti e municipalità e 80 zone industriali.
Yoris Raweyi, presidente della Confederazione dei lavoratori indonesiana, ha spiegato che lo sciopero serve a spingere il governo a rivedere la legge che permette alle società di rinnovare i assumere dipendenti a tempo determinato rinnovando i contratti anno per anno senza benefici. A gennaio la Corte costituzionale dichiarò incostituzionale la pratica incostituzionale.
Birmania – Prima banca d’investimenti
È di un uomo d’affari uzbeko, Alisher Alihas, la prima banca d’investimento birmana in attesa della nuova legge sugli investimenti esteri al vaglio del Parlamento.
La Mandalay Capital, scrive BusinessWeek, sarà un ponte tra gli investitori stranieri e le società locali in cerca di finanziamenti. La banca ha preso a modello Eurasia Capital, istituto con sede a Ulan Bator, in Mongolia, capace di attirare clienti sin dalla sua fondazione nel2008
I cinque dipendenti, spiega Mizzima, lavorano in un bungalow in un quartiere residenziale dei Rangoon. In città, continua il giornale, i prezzi degli uffici stanno salendo proprio in attesa dell’arrivo nel Paese delle società straniere.
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